Scuola edile

Gli allievi Formedil imperiesi in visita a PizzAut

Viaggio alla pizzeria gestita da personale nello spettro autistico

Gli allievi Formedil imperiesi in visita a PizzAut

Gli allievi di Formedil Imperia (ex scuola edile) in visita, oggi, a PizzAut, un progetto imprenditoriale innovativo, conosciuto a livello nazionale, che implementa un percorso di inclusione lavorativa e autonomia, con una pizzeria gestita da lavoratori nello spettro autistico.

Gli allievi Formedil imperiesi in visita a PizzAut

La visita ha rappresentato un’importante occasione educativa e orientativa: gli studenti hanno potuto osservare da vicino l’organizzazione del lavoro, i ruoli operativi, la gestione del servizio e l’impatto positivo che un ambiente inclusivo può generare sul benessere delle persone e sulla qualità del risultato. Durante l’incontro, gli allievi – accompagnati dai formatori – hanno avuto modo di confrontarsi con una testimonianza concreta di inserimento lavorativo, rafforzando competenze trasversali come responsabilità, rispetto delle regole, relazione con il pubblico e lavoro in squadra.

“Questa visita è anche un riconoscimento al lavoro quotidiano dei nostri formatori – dichiara Francesco Castellaro, Direttore di Formedil Imperia – che nei percorsi di Attività Specializzata accompagnano con competenza e dedizione ragazzi appartenenti alle fasce più fragili. Ogni giorno costruiamo, insieme agli allievi e alle loro famiglie, un percorso fatto di regole, fiducia, crescita e motivazione, con un obiettivo chiaro: sostenere l’autonomia e creare condizioni concrete per l’inserimento lavorativo, valorizzando capacità e talenti di ciascuno. Vedere da vicino un modello come PizzAut rende questo obiettivo ancora più tangibile e rafforza il nostro impegno.”

Il progetto di inclusione

Il progetto si è consolidato nel 2017 quando un gruppo di “sognatori” capitanato da Nico Acampora, papà sia del programma che di un bimbo autistico, ha costituito la Onlus PizzAut (poi trasformata, nel corso del tempo, in una Fondazione). Oltre al supporto alle famiglie con bimbi neurodivergenti (palestre, corsi di formazione e altro), la Fondazione ha avviato un programma per l’inclusione scoiale e l’autonomia lavorativa delle persone autistiche, aprendo una serie di ristoranti in diverse località italiane, interamente gestiste da personale nello spettro autistico.