Il CNA dichiara: "Il decreto Legge 16 febbraio 2023 n. 11 sugli ecobonus è un grave danno al Paese"
La Confederazione Nazionale dell'Artigianato esprime tutte le sue preoccupazioni riguardo al decreto legge sugli ecobonus
Il Segretario del CNA Imperia, Luciano Vazzano, si è espresso sul decreto legge n.11 del 16 febbraio scorso che, vietando la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e bloccando le operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, inciderà notevolmente sul mercato delle ristrutturazioni.
"Il decreto Legge 16 febbraio 2023 n. 11 sugli ecobonus è un grave danno al Paese"
“Da Lunedì mattina tantissime imprese non usciranno con i furgoni a lavorare." ha spiegato Vazzano, "Sono imprese che hanno lavorato in osservanza di una legge dello Stato, facendo lo sconto in fattura perché era una possibilità prevista dalla normativa vigente. Si sono messe in gioco, hanno pagato i materiali, eseguito i lavori con tutte le difficoltà legate alle norme che in corso d’opera sono cambiate in continuazione, non sono state pagate, e adesso rischiano la chiusura“. e ancora “Si bloccherà il mercato con gravi danni per l’intera economia e l’occupazione. Il decreto non risolve il problema delle 40mila imprese con crediti in pancia e apre prospettive fosche per centinaia di migliaia di imprese dell’edilizia, dell’impiantistica e dei serramenti. La decisione del governo è grave sotto il profilo del metodo. Non c’è stato alcun confronto con il sistema delle imprese. E cancella di fatto misure che hanno favorito sensibilmente la crescita del Pil e dell’occupazione”.
“Cancellare il sistema degli ecobonus" ha continuato il Segretario del CNA "farà fermare il processo per rispettare gli obiettivi di ridurre i consumi di energia e delle emissioni. Bloccherà gli interventi di messa in sicurezza delle abitazioni contro i terremoti. Subiremo pesantissimi effetti economici e sociali e crescerà il livello di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. La decisione del governo inoltre farà sì che il sistema degli ecobonus sarà riservato solo alle famiglie benestanti, tagliando fuori una larghissima parte di famiglie italiane”.
L’insieme dei bonus edilizi nei primi 10 mesi del 2022 ha attivato investimenti per un ammontare di oltre 74 miliardi, con un incremento del 224% sullo stesso periodo del 2019
"La scelta del Governo pertanto comporta la rinuncia a investimenti aggiuntivi privati per una cifra di oltre 50 miliardi annui." si legge ancora nella nota del SNA, "I riflessi dell’orientamento, incomprensibile, del Governo saranno una drastica riduzione dell’attività per tutta la filiera che conta circa 750mila imprese, quasi tutte micro e piccole.
Il provvedimento aprirà una stagione di contenziosi sui termini dell’applicazione delle nuove norme oltre ad acuire il livello di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e della politica.
Il decreto trascura i grandi obiettivi della transizione, infatti rompe il percorso virtuoso avviato dal paese
che avrebbe dovuto garantire una prospettiva di medio e lungo termine coerente con l’obiettivo di riqualificazione energetica degli immobili prevista della nuova direttiva casa che nei prossimi anni dovrebbe attivare interventi su circa 8 milioni di edifici.
Il CNA chiede quindi "strumenti e soluzioni rapidi, che il Governo avrebbe già dovuto mettere in campo prima di gettare nel caos imprese e famiglie e allontanare il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica."