Impossibile (per ora) multare gli over 50 non vaccinati. Mancano gli elenchi...

Tra tempi tecnici e ricorsi potrebbe essere questione di mesi. E c'è chi pagherà soltanto ad autunno inoltrato.

Impossibile (per ora) multare gli over 50 non vaccinati. Mancano gli elenchi...
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L'obbligo vaccinale è scattato con l'1 febbraio, ma per le sanzioni ci sarà tempo. Quando arriveranno le multe agli over 50 non vaccinati? Probabilmente non prima di qualche settimana. E la motivazione è... tipicamente italiana.

Quando arriveranno le multe agli over 50 non vaccinati

Della sanzione si è detto tutto: 100 euro una tantum, con polemiche annesse (sulla questione era intervenuta anche Luciana Littizzetto) per l'entità ritenuta esigua dai più intransigenti. Ma dal Governo, nei giorni della discussione più accesa, avevano spiegato che non si trattava dell'unica multa. Infatti, gli over 50 non vaccinati non soltanto non possono più recarsi sul posto di lavoro dal 15 febbraio (con conseguente sospensione dello stipendio), ma nel caso in cui vengano beccati  a infrangere la legge le sanzioni sono pesanti: da 600 a 1.500 euro per il lavoratore e da 400 a 1.000 per l'azienda che non controlla.

Ma quando arriveranno? Per questo ci vorrà ancora del tempo. Perché le sanzioni saranno automatiche (e dunque non verremo fermati per la strada per chiederci il certificato vaccinale), ma occorrerà un po' per i passaggi burocratici.

Il nodo privacy

Sembra incredibile, ma a mancare è proprio l'elenco di coloro che dovrebbero essere multati. O meglio, l'elenco c'è (è tutto digitalizzato e per un controllo incrociato non dovrebbe volerci molto), ma non si è ancora capito se si può usare. Il Garante della privacy non ha ancora deciso se l'elenco di coloro che non sono vaccinati possano essere diffusi.  E così, Sogei, la società informatica che ha il compito di incrociare i dati e inviare l’elenco al ministero della Salute, al momento ha congelato tutto quanto. Così come l'Agenzia delle entrate, che in assenza di elenchi non può procedere.

Multe agli over 50 No vax: come funzionano

A comminare la sanzione - sempre che la situazione si possa sbloccare -  sarà l'Agenzia delle Entrate su mandato del Ministero della Salute, risalendo agli inadempienti attraverso  il Sistema Tessera Sanitaria (gestito da Sogei, la piattaforma del Ministero del Tesoro) e le anagrafi vaccinali regionali. Una volta incrociati i dati e  individuati coloro che non si sono messi in regola, sarà compito dell'Agenzia delle Entrate inviare una cartella esattoriale con la sanzione da pagare.

Il pagamento avverrà... con calma

Il tempo a disposizione per pagare è di 60 giorni, ma c'è la possibilità di contestare la multa entro 10 giorni.  Per farlo il destinatario dovrà rivolgersi alla Asl competente inviando sarà poi compito della Asl valutare caso per caso se il soggetto è effettivamente da sanzionare. Se l'azienda sanitaria conferma la sanzione, l'Agenzia delle entrate dovrà comunicare l'addebito alla persona  entro 180 giorni. E' prevista anche la possibilità di presentare  ricorso al Giudice di pace (entro 30 giorni), con il rischio però di dover pagare le spese di giudizio in caso di sentenza sfavorevole (oltre ai 43 euro di contributo unificato, ma si può risparmiare sull'avvocato dato che non è obbligatorio). In questo caso, peraltro, il ricorrente dovrà chiedere la sospensione dell'avviso di addebito. In caso questo non avvenga o il giudice non accolga l'istanza, l'Agenzia delle Entrate può avviare il recupero coattivo della multa e delle spese.

Sommando dunque i tempi della burocrazia, dei pagamenti e degli eventuali ricorsi, è ipotizzabile che ci sarà chi pagherà i 100 euro il prossimo autunno (o anche più avanti).

E a chi non paga cosa succede?

Chi non vuole sottoporsi al vaccino e neppure pagare la multa non avrà conseguenze penali. Al massimo il rischio è quello di un pignoramento, del blocco del conto corrente, del quinto dello stipendio o della pensione (nei limiti del valore della multa).

Esentati e guariti

Ci sono poi due categorie di ultracinquantenni che possono (almeno per il momento) evitare il vaccino. Si tratta di coloro che sono guariti e di coloro che sono esentati.

Chi ha contratto il Covid negli ultimi sei mesi, infatti, riceve il Super Green pass e può continuare dunque a fare la sua vita normale. Al momento non è dato sapere cosa succederà una volta scaduta la certificazione. L'obbligo vaccinale scade infatti a giugno e dunque prima dei sei mesi dalla positività per chi si è ammalato a gennaio (o si ammalerà a febbraio). Sicuramente l'argomento sarà discusso prossimamente dal Governo e verranno prese delle decisioni in base all'andamento della pandemia.

Altra situazione è invece quella di chi è esente dalla vaccinazione. Innanzitutto è bene chiarire subito un aspetto burocratico: spetterà al cittadino comunicare l'esenzione, e bisognerà farlo entro dieci giorni dalla ricezione dell'avviso della cartella esattoriale. A quel punto dovranno comunicare alla Asl del territorio l'esenzione e presentare tutta la documentazione. Dopodiché l'Asl spedirà la documentazione all'Agenzia delle Entrate, che però potrebbe prevedere ulteriori accertamenti nel tempo.

 

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