Polemiche a Sanremo

"J'accuse" contro i nuovi direttori d'orchestra al Festival

Bruno Santori, habitué della kermesse, spara a zero sui nuovi colleghi. "Come guidare un bus senza patente"

"J'accuse" contro i nuovi direttori d'orchestra al Festival
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Non è una novità che per molti la qualità di quanto proposto negli ultimi Festival di Sanremo sarebbe inferiore rispetto al passato.  Non bastasse ciò ecco una nuova critica che riguarda i direttori d'orchestra. Bruno Santori, già direttore musicale del Festival di Sanremo del 2009 nonché direttore stabile e artistico dell'Orchestra sinfonica di Sanremo, è preoccupato per la qualità dei direttori che saranno impiegati. E dà anche una notizia: non ci sarà lo storico direttore Beppe Vessicchio.

 

"J'accuse" contro i nuovi direttori d'orchestra

«Sono stato un po’ di tempo al telefono - rivela - con il mio caro amico e collega Peppe Vessicchio. Il maestro mi ha detto che quest’anno non sarà al Festival e così, come lui, altri miei illustri colleghi e direttori d’orchestra (quelli veri). Ci siamo detti inoltre che le produzioni attualmente sono cambiate, rispetto a quando noi eravamo coinvolti in quei Festival che sono stati gli anni in cui io ero presente con qualche artista».

I giovani direttori di oggi hanno la preparazione di chi li ha preceduti?  «È giusto - osserva Santori - ci sia un ricambio generazionale, ma altrettanto giusto sarebbe rispettare la professione del direttore d’orchestra e non permettere che chiunque possa mettersi di fronte ad una compagine di autentici professori (quelli della Sinfonica sanremese, ndr). Direttori non bene preparati che sfruttano il fatto che gli orchestrali non possono assolutamente protestare un non capace, come invece sarebbe giusto fosse». 

E, in poche parole, ecco confezionato un giudizio negativo sulla kermesse canora e sull'attuale momento della canzone italiana: «Far diventare il Festival terra di frivolezza e di nessun rispetto non aiuterà di certo la musica ad uscire dal baratro nel quale è sprofondata».

 

"Come guidare un bus senza patente"

Ma, tornando ai direttori d'orchestra, davvero c'è il rischio di una loro minore preparazione? «Quei produttori, discografici, programmatori, autori di brani, fonici o altro che siano - osserva Santori - che a Sanremo si mettono davanti all’orchestra con la presunzione di dirigerla, senza avere la minima idea di come si faccia, sono da immaginare come un pullman pieno di passeggeri, guidato da chiunque, anche se sprovvisto di patente, che per la sola presunzione di conoscere il percorso da fare abbia l’incoscienza di mettersi alla guida di un mezzo che non conosce e che non ha mai né visto né guidato prima».

Ovvio che a chi capita di salire sul palco dell'Ariston non si faccia poi pregare né scrupoli. «Io però - afferma il direttore d'orchestra - non mi stupisco di chi questa assurdità voglia comunque attuarla (l’ego spropositato lo sappiamo rende ciechi, sordi e incapaci di provare vergogna o imbarazzo), ma di chi gli permette di farla».

 

Il personaggio

Santori è stato una presenza quasi fissa al Festival, dal 1992 al 2013, dirigendo 28 volte. Fra gli altri Drupi, Barbarossa, Faletti, Nomadi, Silvestri, Arisa e la Grandi. Giovanissimo era già stato al Festival, nel 1976, come tastierista dei Danilel Sentacruz Ensemble presentando la famosa ”Linda bella Linda”. In seguito si dedicò alla musica classica. Portò (fra l’altro) la Sinfonica di Sanremo ad esibirsi a Milano in piazza Duomo davanti a 100 mila spettatori.

 

Marco Corradi

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