la storia del negozio

La Calzoleria "in polvere" di Chicco Gandolfo in via Matteotti riaccende il dibattito

Battibecco della figlia di Chicco Gandolfo (Gaia) con l'ex assessore Titti Bellini per un commento sgradito su facebook

La Calzoleria "in polvere" di Chicco Gandolfo in via Matteotti riaccende il dibattito
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Ciclicamente la curiosità di qualcuno e l'ironia di tanti, su quello storico negozio di scarpe in via Matteotti, con le vetrine da decenni impolverate e la saracinesca arrugginita, si riaccende. Il negozio è la mitica Calzoleria Ligure di Gian Carlo "Chicco" Gandolfo e a scatenare, involontariamente, il nuovo dibattito, nelle scorse ore, è stato il dottor Giuseppe Riello, veterinario ed ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Sanremo.

"Questo negozio misterioso nella centralissima via Matteotti mi ha sempre incuriosito"

Riello si limita a postare la foto del negozio di Gandolfo e una frase stringata: "Questo negozio misterioso nella centralissima via Matteotti mi ha sempre incuriosito". Apriti cielo. E' iniziato il bombardamento, tra qualche commento negativo, molti incuriositi e i tanti che conoscono Gandolfo e difendono la sua scelta (artistica? di marketing come dice lui?) di non togliere la polvere dalle vetrine in cui espone scarpe di assoluto pregio a prezzi che peraltro non sono per tutte le tasche. Proprio perché di qualità.

Tra i più strenui difensori di Gandolfo il direttore del vicino Hotel Nazionale, Christian Feliciotto, che difende a spada tratta l'attività e il suo titolare: "Mai giudicare dalle apparenze - scrive il manager del Nazionale - così solo le vetrine e volutamente. All' interno scarpe comodissime e di ottima qualità".

La figlia di Gandolfo: "La politica di mio padre direi che funziona..."

A un certo punto entra nell'arena anche la figlia del titolare, Gaia Gandolfo: "Giuseppe Riello le rispondo io (la figlia), il negozio è lì dal 1953 prima titolare mio nonno poi mio padre, il negozio è in attività e finché mio padre ne avrà voglia aperto. Sicuramente se un cliente entra solo per curiosità o per far perdere tempo mio padre è ligure in tutto e per tutto  , ma se l’intenzione è di comprare è il primo a spendere parole e tempo per assisterla al meglio. Detto questo penso che la politica di mio padre (bene o male l’importante è che se ne parli) direi che funziona…. Commenti e commenti sempre…. Ormai hanno anche stufato! Spero vada in pensione presto".

Il "dissing" tra l'ex assessore e la figlia del titolare Gaia Gandolfo

Il dibattito prende una brutta piega quando a freddo entra in tackle l'ex assessore e consigliere comunale Titti Bellini, che posta questo commento: "Mancanza di rispetto verso la città".

Gaia non la prende per nulla bene: "Titti Bellini tu mancanza di rispetto verso uno che chiamavi amico se sei il Bellini che penso io! Mancanza di rispetto verso una città che direi che ha molti più problemi di un negozio con la polvere!". Bellini, che si prende un "vergognati…. E non vado oltre" da un altro utente, replica così: "cosa c'entra l'amicizia. L'ho sempre pensata così magari l'insegna è storica e vincolata non so ma il negozio dai si può essere amici ma non essere d'accordo su alcune cose".

E Gaia: "Titti Bellini ovvio ognuno ha le sue idee ma essendo amici si espongono all’amico e non in piazza…. Un amico si critica in privato e si difende in pubblico (oppure si sta zitti che è sempre la cosa migliore…). Mio pensiero ovviamente…."

La storia del negozio di Gandolfo era stata raccontata già otto anni fa dal settimanale La Riviera, in occasione della morte del fondatore, Corrado Gandolfo, papà di Chicco, nonno di Gaia. Qui sotto l'articolo del 19 ottobre 2017

Gian Carlo Gandolfo con il papà Corrado

Corrado Gandolfo, morto all’età di 98 anni venerdì 13 ottobre, era uno di quei sanremesi che hanno fatto la storia della nostra città. Storico commerciante di scarpe, Gandolfo era
il titolare del noto negozio «Calzoleria ligure» di Corso Matteotti, «quello conosciuto per la polvere» scherza il figlio Giancarlo, da tutti conosciuto come Chicco.
«Già i suoi genitori avevano una fabbrica di scarpe a Imperia - racconta Chicco Gandolfo - pensi che mio nonno faceva lavorare anche gli ergastolani che pagava regolarmente. Poi negli anni ‘60 i nonni hanno venduto i terreni dove ora sorge l’Olio Carli».
Tornando a Corrado Gandolfo, oltre a essere stato uno dei più noti commercianti, il suo nome è strettamente legato alla storia dello Yacht Club di Sanremo.
«È stato lui nella seconda metà degli anni ‘40 a crearlo - aggiunge Gandolfo - ed era anche uno degli ultimi soci fondatori rimasto in vita. Inoltre nel 1953 fu lui a ideare la Giraglia, la tradizionale e suggestiva regata velica».
Ma Corrado Gandolfo non si è limitato a organizzare eventi e competizioni e a far crescere il nome dello Yacht Club, per alcuni anni ne è stato anche atleta. «Mio papà ha fatto alcune regate - racconta il figlio - ottenendo anche dei buoni risultati».
La vigilia di Natale del 1950 il signor Gandolfo è convolato a nozze con la signora Carla che negli anni lo ha reso padre di quattro figli, Giancarlo, Paola e le due gemelle Marina e Roberta.
Un uomo molto devoto alla Madonna della Costa. «Ho scoperto che negli anni ‘90 ha acquistato una panca per il Santuario».

Il negozio, come dimostrano le foto gelosamente conservate da Gandolfo, era anche meta abituale del principe Ranieri di Monaco e della principessa Grace

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