Lettera al sindaco "Basta pesci rossi a Carnevale"

"Basta pesci rossi!" Ad Arma c'è anche chi considera l'usanza una vera e propria barbarie. Ecco la lettera al sindaco Mario Conio

Lettera al sindaco "Basta pesci rossi a Carnevale"
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Evelina Neglia, donna che per la prima volta, il 13 febbraio, ha partecipato al carnevale, affida a Facebook e a una lettera indirizzata direttamente al sindaco Mario Conio, la sua frustrazione. Nel mirino della donna la tradizione di regalare pesci rossi al Carnevale dei Ragazzi a tutti i bambini che salgono sul palco. Ecco il post sul gruppo FB "Sei di Arma se". Per la replica del sindaco Mario Conio leggi Qui

"Basta pesci rossi"

"Vogliamo finirla - scrive Evelina su Facebook- con questa retrograda usanza di regalare pesci rossi in buste di plastica durante la festa di carnevale?Non sono gadget e non sono oggetti da esposizione,quanto di questi pesci sono arrivati vivi a casa delle persone che li hanno presi? Quanti sanno che hanno bisogno di 100 litri d'acqua per non ammalarsi? Scriviamo in massa al sindaco affinché abolisca questa barbara tradizione!

"Alla gentile attenzione del signor sindaco Mario Conio"

Di seguito ecco la lettera che Evelina ha inoltrato a Mario Conio

Gentile sindaco,mi chiamo Evelina Neglia e le scrivo per portare la sua attenzione su una tradizione discutibile del vostro comune,sono stata partecipe per la prima volta con mio figlio al vostro ben organizzato carnevale del 13 febbraio scorso,tutto molto carino se non avessi visto i partecipanti della festa con in mano dei sacchetti di plastica con pesci rossi in un misero dito d'acqua,ora,le chiedo,quei pesci rossi che fine potranno mai fare? Avete informato le persone a cui avete donato il pesce che abbisogna di almeno 100 litri d'acqua per poter vivere senza ammalarsi? Avete informato le persone su come devono essere alimentati e curati? Non sono gadget o oggetti da esposizione,Sono esseri viventi e senzienti,Sono sicura che la metà di quei pesci non sono neppure arrivati vivi a casa delle persone a cui sono stati regalati,ho chiesto spiegazioni all'organizzazione e mi hanno risposto che è una tradizione da ben 61 anni come se fosse un vanto,una giustificazione,le tradizioni vanno rispettate ma anche cambiate se ledono la libertà altrui,Anche se si tratta di un pesce perché ripeto,non è un oggetto da esposizione e tanto meno un animale da compagnia ma un essere vivente che VUOLE VIVERE NEL SUO HABITAT NATURALE,quando la finiremo di appropriarci della vita altrui? Un paese civilizzato sceglie un alternativa più ecologica ormai,non un essere vivente costretto in un sacchetto di plastica con due gocce d'acqua,solo perché non abbiamo la possibilità di comprendere il loro dolore e ascoltare il loro grido non significa che non soffrano,le chiedo di cambiare questa barbara tradizione ed evolvere la sua meravigliosa cittadina con altre idee regalo per il carnevale prossimo,sono sicura che ne guadagnerà di prestigio. 
Grazie per la sua attenzione,cordiali saluti.
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