Lezioni di biologia marina... sotto l'ombrellone
Manuela Galli: «È fondamentale che l’educazione al rispetto dell’ambiente subacqueo inizi dai più piccoli. Nelle immersioni vediamo tanti rifiuti»
Le nostre spiagge sono luoghi incantevoli, non a caso molti stabilimenti balneari hanno ottenuto la “Bandiera Blu 2023”. Il prestigioso vessillo, che li caratterizza per la qualità dell’acqua e per i servizi messi a disposizione. Ma cosa succerebbe se si potesse imparare qualcosa di straordinario sulla vita marina, mentre i bambini si divertono in spiaggia?
Manuela Galli insegna biologia marina ai bambini sotto l'ombrellone
Questa è l’opportunità offerta da un’insegnate, Manuela Galli, laureata in biologia marina, che porta la sua passione per il mare direttamente sulle spiagge. Nell’ambito dell’educazione ambientale, l’insegnate, con cui parleremo in questa intervista, si è dedicata a coinvolgere i giovani nella scoperta del mondo marino, la sua missione è stimolare la curiosità dei bambini, incoraggianti a sviluppare un senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente.
Dottoressa Galli di cosa si occupa?
«Sono laureata in Scienze Naturali con indirizzo marino, dopo il conseguimento della laurea sono partita per l’estero, trascorrendo un anno alle Maldive, Zanzibar e 10 anni a Sharm El-Sheikh come biologa marina e istruttrice subacquea. Nel 2016 sono rientrata in Italia, e durante l’estate ho deciso di tenere delle lezioni di biologia nelle spiagge. Ho iniziato questo progetto alle spiagge “La Brezza”, poiché conoscevo il proprietario dello stabilimento balneare e da quel momento la voce ha cominciato ad espandersi, e hanno cominciato a contattarmi diverse spiagge delle provincia di Imperia. Durante il periodo invernale insegno matematica e scienze naturali. Da qualche anno, inoltre, tengo dei corsi alle scuole parentali “Talea” con Carlotta De Melas, in cui spiego cosa è l’ambiente marino, quali sono le sue caratteristiche, e il tipo di animali che vivono nei nostri mari, inoltre mi occupo di insegnare a fare snorkeling, permettendo loro di fare immersioni con pinne maschere e boccaglio. In seguito a questa iniziative sono stata contattata anche da alcune spiagge di Bordighera. Inoltre mi vengono anche richieste delle lezioni private per i bambini, provenienti da altre città che si recano in Riviera le vacanze. Pensi che ho iniziato a seguire un bambino proveniente da Milano quando aveva cinque anni, sono ormai 3 anni che prende parte alle mie lezioni di biologia marina. Uno degli obiettivi principali del mio lavoro è insegnare il rispetto per l’ambiente marino, ogni tanto organizziamo anche dei clean- up con i bambini, in cui ripuliamo le spiagge sommerse da plastica e altri rifiuti».
Quali sono le opportunità di carriera disponibili per gli aspiranti studenti di biologia marina?
«Purtroppo in Italia non viene data la giusta importanza alla biologia marina, pensa che all’estero specialmente alle Maldive, ogni isola ha un biologo marino. Fortunatamente esistono vari alberghi e strutture nel nostro paese che hanno recentemente iniziato ad offrire questo tipo di attività.»
Quali precarietà presenta il nostro ambiente marino?
«Nel nostro territorio ci sarebbe tanto lavoro da fare, specialmente considerando la vicinanza al santuario Pelagos. Tuttavia ideare e mettere in campi iniziative in questo settore non è così facile».
Quale è l’obiettivo fondamentale di questo progetto? Ha in mente qualche iniziativa per il futuro?
«Credo sia fondamentale iniziare dall’educazione all’ambiente ai bambini, durante le immersioni subacquee vedo tanta sporcizia, i nostri mari sono molto inquinati, si posso trovare diversi oggetti: dalla bottiglie di vetro ai bicchieri di plastica. Durante il periodo pandemico ho notato molti ricci marini intrappolati nelle mascherine. Un aspetto da non sottovalutare è che la temperatura dell’acqua è aumenta di due gradi in più, rispetto agli anni passati, e ciò favorisce l’espansione di animali marini che prima non erano presenti nei nostri mari, generando pertanto degli scompensi agli equilibri naturali. Durante questo mio percorso ho avuto l’opportunità di mantenere un contatto con la L.A.V, acronimo di Lega Anti Vivisezione, che mi supporta nel reperimento dei materiali necessari. Attualmente ho intenzione di continuare ad insegnare ai bambini, espandendo le mie conoscenze su più spiagge possibili, inoltre a fine estate abbiamo in mente di organizzare un’ esperienza snorkeling notturno. Ho notato che gli adulti non mostrano un grande interesse per questi argomenti, sono principalmente i figli a coinvolgerli e a partecipare alla attività. Questo si traduce in una sorta di passaparola degli insegnamenti acquisiti. L’obiettivo del mio lavoro è far comprendere a tutti, l’importanza di proteggere non solo l’ambiente terrestre, ma anche quello marino».