Archeologia

L’osso di una donna di 230.000 anni fa nella grotta del Principe

Il 16 dicembre si sono svolte numerose analisi su uno dei ritrovamenti più importanti della Grotta del Principe

L’osso di una donna di 230.000 anni fa nella grotta del Principe

Collaborazione tra i musei dei Balzi Rossi e i Antropologia Preistorica di Monaco per le analisi dell’osso del bacino di una donna datato a 230.000 anni fa

L’osso di una donna di 230.000 anni fa nella grotta del Principe

 

Il rapporto con la vicinissima Francia e, in particolare, con il Principato di Monaco è da sempre parte integrante della storia del sito archeologico dei Balzi Rossi.

“Una delle nostre grotte, la più profonda del complesso, è stata intitolata nel 1903 ad Alberto I di Monaco che ne acquistò l’area alla fine dell’Ottocento e avviò una stagione di tutela e ricerche scientifiche” spiegano dal museo dei Balzi Rossi.

Dal 1965 la grotta è oggetto di indagini sistematiche condotte dal Museo di Antropologia Preistorica di Monaco, che hanno restituito una stratigrafia fondamentale per lo studio delle presenze umane più antiche, documentate a partire da oltre 220.000 anni fa.

“Il 16 dicembre ad esempio, con il coordiamento di quest’équipe si sono svolte numerose analisi su uno dei ritrovamenti più importanti della Grotta del Principe: l’osso del bacino di una donna datato a 230.000 anni fa”.