Intervista al noto personaggio originario di Vicenza ma sanremese dal oltre 30 anni
Max il re degli autografi
Da tutti è conosciuto come “Il re degli autografi” perché ne ha oltre 20 mila ma è anche un grande collezionista di viaggi in Europa e non solo. Tanto che, a 82 anni, si appresta al suo (circa) quarantesimo viaggio in aereo o via terra. Cui si aggiungono 45 crociere.
Max (Mario Massimiliano) Vanzan è un signore che sembra un ragazzino e che, con la sua cresta gialla, è stato visto almeno una volta da tutta Sanremo. Vanzan è nato a Orzano, in provincia di Vicenza. Ha lavorato per 40 anni a Grugliasco (Torino) come tornitore e fresatore e a Sanremo, dove veniva spesso in ferie, ha comprato casa nel 1994 a Sanremo.
«Ricordo – sue parole – in periodi di vacanza dei miei mi era capitato di conoscere Nilla Pizzi: avevo 7 anni. Mi feci autografare il disco “Grazie dei fiori”. Poi fu la volta di Betty Curtis, Domenico Modugno, Claudio Villa e via via tutti gli altri».
Max possedeva 890 dischi autografati ma, esposti in una mostra alla vecchia stazione, gli vennero rubati.
«C’erano – conferma – dischi di Gino Latilla, Vasco Rossi, Mina, Gianni Morandi, Neil Sedaka, I Rokes, L’Equipe 84, I Nomadi, I Giganti, i Dik Dik e molte centinaia di altri. Tutti con l’autografo e la dedica. Quando me li hanno rubati, hanno rubato parte della mia vita».
Successe però qualcosa di inaspettato: «Molti sanremesi mi donarono dischi che avevano. Si erano impietositi… Me ne hanno regalato centinaia. Certo non avevano gli autografi dei cantanti… Ma è stato un gesto molto bello che mi ha commosso».
Nello sterminato numero di autografi posseduti ci sono quelli di politici a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Giuseppe Conte solo per restare agli attuali. E poi, soprattutto, di cantanti e attori. «Conservo tutto in una cinquantina di faldoni – chiarisce – ma davvero sono talmente tanti che non ricordo di chi sono. Fra i cantanti italiani degli ultimi 40 anni li ho praticamente tutti».
Ma quale la tecnica per reperire autografi? «La mia tecnica – spiega – è quella di far passare prima gli altri. Mi avvicino con educazione, delicatezza e un sorriso. E ci sono cantanti che quando vengono a Sanremo mi telefonano. Come Annalisa e Daniele Silvestri».
Altro capitolo i viaggi. «Mi hanno sempre appassionato – racconta – già da ragazzo. Con mia moglie Angelina, che è mancata cinque anni fa, avevamo cominciato a fare crociere ma sempre condizionati dal lavoro. Una volta in pensione abbiamo potuto programmare viaggi diversamente e in altri periodi in cui si spendeva poco».
Per fare prima, è stato in quasi tutti gli stati europei meno Romania, Bielorussia, Estonia, Lettonia e Lituania. Fuori dall’Europa ha visitato tutti i paesi del Mediterraneo, Kenia e Sud Africa. E, ancora, Usa, Messico, Santo Domingo (tre volte!), Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, India, Australia, Cina, Giappone. Lì per lì, Vanzan non li ricorda tutti. E ora è nuovamente di partenza. «Dal 12 novembre al 15 dicembre – anticipa – sarò a Cuba. Ma il 21 dicembre riparto con una crociera che raggiungerà i Caraibi e tornerò il 4 gennaio».