Maxi bollette Rivieracqua, Federconsumatori allo studio di azioni legali

Maxi bollette Rivieracqua, Federconsumatori allo studio di azioni legali
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“Stiamo valutando la fattibilità di una serie di azioni, a livello individuale e a livello collettivo nei confronti di Rivieracqua, in relazione alla fatturazione retroattiva per quanto riguarda i comuni colpiti dai rincari" ha spiegato l’avvocato  Mattia Caruso questa mattina davanti a decine di cittadini che hanno risposto alla chiamata di Federconsumatori.

Maxi bollette Rivieracqua, Federconsumatori allo studio di azioni legali

"Ci basiamo sui delle recenti sentenze della Cassazione, che stabiliscono il divieto di retroattività per quanto riguarda i conguagli, laddove non siano sostenuti da costi imprevedibili. Noi riteniamo che la politica aziendale di Rivieracqua non possa ricadere sui consumatori e in questo senso ci muoviamo attraverso una campagna di tesseramento straordinaria volta a conseguire un risultato anche insieme ad altre associazioni.

"Anche nel caso in cui qualcuno decida di pagare, preoccupato dal fatto magari che Rivieracqua, cosa che difficilmente farà, possa staccare l’utenza, va detto che anche l’eventuale pagamento rateale non pregiudica un’eventuale azione, perché nel caso in cui azioni individuali o collettive trovassero ragione, ciò comporterebbe un diritto comunque al rimborso agli utenti consumatori. Capisco le diverse posizioni, ma dal punto di vista legale non c’è un pregiudizio, anche se noi consigliamo di assumere una posizione attendista, nel senso che ci si sta muovendo in diverse direzioni, sia davanti al Tar come ha fatto Confesercenti, che presto in sede civile e quindi presto si avranno anche delle risposte a livello giudiziario".

Ivan Bracco: "Sta diventando un problema sociale"

All’appuntamento di stamattina era presente anche il consigliere di opposizione di Imperia, Ivan Bracco. “Sono qui per stare vicino ai cittadini, perchè quello delle bollette è un problema che sta toccando tutte le famiglie e soprattutto quelle meno abbienti e  le persone sole o gli anziani.  Questo è il risultato di tanti anni di far finta che il problema di Rivieracqua fosse soltanto un problema della politica, mentre è un problema del territorio. Dobbiamo ricominciare a ragionare sul futuro di Rivieracqua, che non può essere quello portato avanti dall’attuale Sindaco, Commissario dell’Ato e Presidente della Provincia e dobbiamo ragionare sul fatto che la società rimanga pubblica e che venga in qualche modo risanata con denari pubblici, come avvenuto per molte aziende strategiche a livello nazionale, perché questa è un’azienda strategica di interesse collettivo.

"L’acqua è un bene di tutti e non è vero quello che dice il sindaco, che l’acqua è pubblica, ma il servizio può diventare privato. Il servizio deve rimanere pubblico, proprio per evitare queste situazioni che sono una follia, perché se a un pensionato solo gli arrivano 300 euro di bolletta questo diventa un problema sociale che, sempre nel rispetto delle regole, dobbiamo portare a una soluzione".

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Mattia caruso
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