Nuovo statuto

Ok del Cda a Rivieracqua Spa

All’assemblea dei soci erano presente una quindicina di sindaci, molti con delega di altri Comuni.

Ok del Cda a Rivieracqua Spa
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Il nuovo statuto firmato questa mattina

Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque, diventa società per azioni. Oggi, infatti, l’assemblea dei soci, nel confermare l’attuale cda, ha apportato una modifica allo statuto, che permette il cambiamento societario.

“La modifica di oggi è un percorso per arrivare dalla gara - ha affermato il presidente dell’ente Gian Alberto Mangiante, a margine dell’odierna assemblea dei soci, che si è svolta nella sala degli Specchi del Comune di Sanremo - e riguarda soltanto la trasformazione della veste giuridica di Rivieracqua da società consortile a società per azioni. Un percorso, dunque, che avrà come traguardo l'ingresso di un socio privato (probabilmente al 49%) che sarà  a cura del commissario and acta Gaia Checcucci”.

Riguardo il debito societario, nei confronti di: soci privati, istituti di credito, enti locali, fornitori e gestori cessati, che complessivamente ammonta a circa 50 milioni, Mangiante ha aggiunto: “ E’ pendente presso il tribunale un accordo di ristrutturazione del debito ex articolo 182 bis della legge fallimentare, in cui è previsto il pagamento integrale di tutti i debiti contratti da Rivieracqua nel corso della propria gestione. Una cinquantina di milioni oggetto di un accordo di ristrutturazione. L’entrata del socio privato, che avrà la funzione di acquisire efficienza e gestione e apportare risorse, consentirà di andare a ripianare integralmente questo indebitamento”.

All’assemblea dei soci erano presente una quindicina di sindaci, molti con delega di altri Comuni. Alcuni si sono espressi a favore del cambiamento di statuto, ma contrari all’ingresso del socio privato. C’è, poi, la posizione del sindaco di Ospedaletti Daniele Cimiotti, che vede come alternativa all’ingresso del socio privato, la ricapitalizzazione da parte dei Comuni. “Non dev’esserci l’entrata di un privato a tutti i costi - ha dichiarato -. Non è questa secondo me la soluzione ale problema, che invece resta nella gestione pubblica. Noi dovremmo tutti ricapitalizzare pagare la nostra quota, Comune per Comune, e trovare il denaro che serve. Lo possiamo fare con un mutuo a quindici, vent’anni o quello che serve, ripianando il debito con una piccola quota tutti gli anni, presupponendo anche una somma tale che permetta nuovi investimenti”. Fanno parte del riconfermato cda, oltre a Mangiante, anche Sara Rodi e Giacomo Chiappori.

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