Ospedale Unico. I nomi dei 300 espropriati
"Non si tratta di un avviso di esproprio ma di un procedimento di legge che serve a raccogliere le osservazioni dei cittadini a riguardo della variante"
Continua l'iter per la nuova costruzione nell'area a nord dell'Aurelia Bis tra Arma e Taggia
I nomi dei proprietari dei terreni dove verrà costruito l'Ospedale Unico
Prosegue l'iter per la costruzione dell'Ospedale Unico del Ponente Ligure - opera faraonica che ha spaccato le istituzioni e l'opinione pubblica - che sorgerà secondo le intenzioni dell'Asl 1 Imperiese e dell'amministrazione comunale di Taggia nell'area direttamente a nord dell'Aurelia Bis tra Arma e Taggia.
Nello specifico, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Conio ha pubblicato un avviso che informa i cittadini interessati che a breve l'area compresa nel perimetro interessato, sarà oggetto di una variante urbanistica: proprio quella che andrà a collocare l'Ospedale Unico nella sede scelta.
"Non si tratta di un avviso di esproprio - chiarisce il primo cittadino - quanto un procedimento di legge che serve a raccogliere, con trenta giorni di tempo a disposizione, le osservazioni dei cittadini a riguardo della variante e - dunque - prevenire alcuni ricorsi. Nell'operazione il Comune di Taggia funziona solo da sportello per raccogliere le istanze da inoltrare all'Asl 1 che, quando sarà il momento, sarà l'ente espropriante". Il sindaco Conio, raggiunto da La Riviera, ha anche indicato come interessati 321 mappali catastali, che non necessariamente coincidono con i proprietari e i cittadini direttamente toccati (la zona è principalmente a uso agricolo, con numerose campagne).
Contestualmente, anche Asl 1 si sta muovendo verso la realizzazione del grande ospedale che - nelle intenzioni - rivoluzionerebbe la sanità pubblica nella Riviera dei Fiori. Nello specifico è recente la nomina, da parte del direttore generale di Asl 1 Silvio Falco, della task-force incaricata di modificare lo studio di fattibilità dell'opera, alla luce dell'evoluzione degli eventi. Infatti, il Coronavirus ha colpito anche gli standard organizzativi della sanità e l'idea del nuovo ospedale dovrà comprendere anche le esigenze di spazi e accessi - e tutte le modifiche correlate alla gestione dei pazienti in pandemia - che il Sars-Cov 2 ha introdotto praticamente in qualsiasi aspetto della società. Senza contare la necessità, in ogni caso, di adeguare la struttura alle esigenze sanitarie e alle modifiche, progressi e nuove priorità che si svilupperanno in un arco di tempo dai 5 ai 7 anni. A capo della task-force il direttore sanitario di Asl 1 Maurizio Maccari e i membri della squadra sono: Giovanni Bruno il professor Carlo Serrati, la dottoressa Michela Trimboli, l'ingegnere Riccardo Rebagliati e Piergianni Sciandra.