Giustizia e legalità

Piera Aiello racconta agli studenti "Il coraggio di essere libera"

Incontro in diretta nazionale con la prima collaboratrice di giustizia italiana.

Piera Aiello racconta agli studenti "Il coraggio di essere libera"
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Oggi dalle 9.00 alle 10.30 le classi dell’Istituto Superiore “Fermi-Polo-Montale” di Bordighera e Ventimiglia hanno partecipato al primo incontro del 2021-22 dedicato ai percorsi di Educazione Civica, organizzato dalla Rete Antimafia di Brescia e da Radio Voce della Speranza di Catania, dal titolo “Il coraggio di essere libera” in diretta nazionale con Piera Aiello e Mario Bruno Belsito.

 

Piera Aiello, la prima collaboratrice di giustizia italiana

Protagonista principale dell’incontro è stata l’on. Piera Aiello, la prima testimone di giustizia in Italia. Ha raccontato di quando, a 18 anni, viene costretta a sposare il figlio del boss Vito Atria, per evitare violenze e vendette sulla sua famiglia e quando, dopo cinque anni di matrimonio, il marito viene ucciso davanti ai suoi occhi. Piera decide così di rivolgersi alla giustizia, stanca di vivere in un ambiente violento dove vigeva solo la legge del più forte. Insieme alla cognata, Rita Atria, si affida al procuratore Paolo Borsellino, che si affeziona alle due ragazze, così giovani e coraggiose, facendosi chiamare “zio Paolo”. Dopo l’omicidio del magistrato, Rita viene abbandonata e ripudiata da tutta la sua famiglia e decide di suicidarsi. A questo punto Piera si trova a dover ricominciare una nuova vita, rinunciando alla propria identità e vivendo in una località protetta. Solo di recente, decisa a scendere in politica per difendere i più deboli, ha riacquistato il proprio nome di battesimo e la propria identità, raccontando tutta la verità anche ai propri figli che la conoscevano con un nome diverso. Ma
Recentemente Piera ha ottenuto una grande rivincita personale, venendo eletta con 25.000 preferenze proprio nel regno di Matteo Messina Denaro. Ora la sua lotta si è spostata in Parlamento, ove si batte per far ottenere maggiori aiuti economici agli imprenditori vittime di racket che decidono di denunciare i loro estorsori. Piera si è rivolta ai giovani, sollecitandoli a lottare per un modo più equo e raccontando la propria esperienza come monito e testimonianza del fatto che è possibile dire di no alla mafia, all’illegalità, alla complicità silenziosa di chi non parla per paura o per interesse.

 

Difendere giustizia e legalità

Ha concluso l’incontro il prof. Mario Bruno Belsito, sottolineando ai giovani l’importanza e il valore di una testimonianza come quella dell’On Piera Aiello e invitandoli a documentarsi, a indignarsi davanti al fenomeno mafioso, a lottare insieme a chi difende il valore della giustizia e della legalità.

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