Politiche sociali: 12 milioni ai comuni
Progetto Pippi, attività di servizio dei comuni capofila, riparto dei fondi: ecco i dettagli dello stanziamento per le politiche sociali
Via libera della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Giacomo Giampedrone, al riparto del Fondo Nazionale 2022 per le Politiche Sociali pari a 12,1 milioni di euro (11.847.000 euro più circa 300 mila euro destinati ai Comuni capofila per le azioni di sistema).
Politiche sociali: 12 milioni ai comuni liguri
Il Fondo tocca tutte le aree assistenziali: famiglia e minori, anziani autosufficienti, disabili, anziani non autosufficienti, povertà, disagio adulti, dipendenze, salute mentale, multiutenza.
Favorire la permanenza a domicilio
“L’obiettivo è quello di garantite le attività svolte dai distretti a sostegno dei cittadini che si rivolgono ai servizi sociali favorendo ove possibile la permanenza a domicilio - spiega l’assessore alle Politiche Sociali Giacomo Giampedrone –. Ma tra gli obiettivi anche quello di proseguire con il sostegno di centri servizi diurni e semi-residenziali e per il sostegno di strutture comunitarie e residenziali”.
Il programma Pippi
Oltre al riparto del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, è prevista inoltre una quota dedicata al Programma PIPPI (Programma Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione), che viene ripartita al fine di garantire l’ampliamento su tutto il territorio ligure, l’omogeneità di finanziamento e relativa progettazione degli interventi, agli ambiti: distretto Sociosanitario 7 Savonese con capofila il comune di Savona, distretto Sociosanitario 19 Val di Magra con capofila il comune di Sarzana che non sono risultati destinatari dell’analogo finanziamento a valere sul PNRR.
Il progetto Pippi interviene per sostenere le famiglie più in difficoltà che non riescono a provvedere alla serena crescita e alla cura dei figli con l’obiettivo di evitare il rischio di allontanamento dei bambini dal nucleo familiare di origine.
Gli obiettivi di servizio
Come per l’anno precedente, il decreto nazionale stabilisce anche le quote dedicate per i seguenti obiettivi di servizio: la supervisione del personale, che ammonta a 307.000 euro, e le dimissioni protette, che ammonta a 307.000 euro.