Poste Italiane: a Imperia cresce la rete di consulenti finanziari
Una rete di professionisti a disposizione dei cittadini per una consulenza continua su servizi finanziari, assicurativi e prodotti di risparmio postale
Sono 34 i consulenti finanziari di Poste Italiane a disposizione dei cittadini della Provincia di Imperia. Una rete di giovani professionisti con un pacchetto di competenze tecniche e commerciali in grado di offrire al cliente il prodotto più adatto alle sue esigenze.
I consulenti finanziari impiegati negli 89 Uffici Postali della provincia di Imperia non svolgono solo attività di servizi finanziari e assicurativi ma mettono il proprio know how a disposizione del cliente in un rapporto di continua fiducia e trasparenza. Il ruolo del consulente è supportare il cliente a partire dalle sue esigenze, analizzare il suo portafoglio e pianificare insieme investimenti e prodotti per il suo futuro. Ad esempio, si confermano tra le forme di risparmio più amate nella provincia di Imperia, libretti postali e buoni fruttiferi, infatti il 62% dei cittadini imperiesi li sceglie quale soluzione di deposito e investimento; in tutta la provincia infatti 1 cittadino su 2 ha un Libretto di Risparmio per un totale di circa 114 mila Libretti attivi. I Buoni Fruttiferi Postali sottoscritti nella provincia sono invece circa 153 mila.
Il consulente finanziario è più di un family banker, merita la fiducia dei propri clienti grazie alla motivazione, all’entusiasmo e alle capacità relazionali, ma soprattutto, grazie ad una formazione specifica e continua che caratterizza il percorso di crescita dei consulenti e permette loro di offrire soluzioni sempre più ricche e studiate ad hoc per i cittadini - come spiega Marika Corradi, Consulente nell'Ufficio Postale di Ventimiglia Città - "posso gestire autonomamente le esigenze ed i bisogni dei clienti, cercando di trovare insieme a loro le migliori soluzioni a progetti e necessità, che si tratti di investimento, risparmio, ambito previdenziale o assicurativo. E' molto stimolante poter essere un punto di riferimento per i clienti, diventando una persona a cui si affidano perché si possono fidare. La clientela, in sedi di confine come questa, è ovviamente variegata, composta da tante anime, culture ed esigenze, a cui cerco di rispondere di volta in volta per trovare le soluzioni più mirate. Sono molto soddisfatta del mio lavoro e delle opportunità professionali che da qui si possono aprire."
Il gruppo guidato dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, in linea con quanto previsto dal piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, entro il 2024 potrà contare su una rete di 10mila professionisti della consulenza finanziaria. Poste Italiane continua ad investire sulle sue persone, con una particolare attenzione ai giovani: l’età media dei consulenti finanziari si abbasserà da 41,7 a 40 anni. L’Azienda, inoltre, stima che nei prossimi due anni il 60% dei consulenti finanziari sia laureato, una crescita che trova conferma già negli ultimi cinque anni in cui la percentuale di figure laureate in questo settore è passata dal 26% nel 2017 al 52% nel 2021.
Lavorare in Poste Italiane rappresenta un plus per un giovane laureato che si appresta ad entrare nel mercato del lavoro per vari motivi: etica e valori aziendali, capillarità della rete, presenza nel tessuto socio-economico del Paese. È possibile entrare in contatto con un ambiente così dinamico e sfidante, l’Azienda è alla ricerca di consulenti finanziari da assumere su tutto il territorio nazionale. Per informazioni sul processo di selezione e inviare la tua candidatura è possibile consultare il sito https://www.posteitaliane.it/
Il costante investimento di Poste Italiane per la crescita professionale dei dipendenti ha permesso all’Azienda la conferma del premio “Top Employer Italia” per il terzo anno consecutivo. Un riconoscimento che sottolinea la leadership di Poste Italiane nelle politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane. Il gruppo ha infatti continuato ad investire, creando nuova occupazione qualificata e giovanile, anche in una fase resa molto difficile dall’emergenza pandemica e dai suoi pesanti riflessi sullo sviluppo economico e sul mercato del lavoro