Contestata la mancata riduzione della portata giornaliera
Il Comitato per la difesa dell’acqua pubblica ha presentato un esposto al prefetto di Imperia, Antonio Giaccari, contro Rivieracqua e in particolare la chiusura del contatore a due famiglie morose di Imperia e di Taggia (che non aver pagato una bolletta retroattiva), senza aver prima proceduto alla riduzione della portata giornaliera, garantendo comunque una erogazione di cinquanta litri al giorno a persona.
“Così prevede la legge – commenta il portavoce del comitato, Luca De Pasquale -. Hanno chiuso i rubinetti a due famiglie, per altrettante utente domestiche di residenti, tra l’altro nel periodo più caldo dell’anno, con temperature che in questi giorni hanno abbondantemente superato i trenta gradi”.
C’è, poi, il caso di una donna di 83 anni di Cipressa
anche lei utenza domestica, ma non residente – che è riuscita in extremis ad evitare la chiusura del contatore. “Hanno inviato un preavviso di interruzione alle famiglie – prosegue – ma resta il fatto, che devono garantire i cinquanta litri giornalieri e così non è stato. Ci siamo anche rivolti all’avvocato Enrico Panero di Imperia, il quale ha inviato al nostro comitato i reclami ufficiali che gli utenti recapiteranno, a loro volta ad Arera, Rivieracqua e all’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm, ndr) e con cui si contesta la scorrettezza del gestore”.
Della vicenda sono stati anche informati il consigliere comunale di Imperia, Luciano Zarbano e la consigliera provinciale, Daniela Bozzano.
Fabrizio Tenerelli
Nella foto, il direttivo del Comitato per al difesa dell’acqua pubblica