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Suor Anna Monia Alfieri è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana

Consegnata lunedì scorso dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Suor Anna Monia Alfieri è Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana
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La religiosa, insignita nel 2020 della più alta onorificenza milanese, l’Ambrogino d’oro per l’impegno profuso a favore della libertà di scelta educativa dei genitori, con decreto del Presidente della Repubblica il 26 Luglio 2022 è stata nominata Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ma il conferimento dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana è avvenuto lunedì scorso dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

“Ritengo che il conferimento di tale onorificenza alla mia persona abbia anzitutto il significato di riconoscere la necessità di attuare la libertà di scelta educativa da parte della famiglia, in un pluralismo educativo - ha esordito suor Anna Monia - L'amara esperienza del covid ha sancito, se così si può dire, l'assoluta necessità di questa attuazione: non sarà possibile una rinascita del Paese senza la libertà della famiglia nella scelta della scuola pubblica paritaria e senza l'autonomia della scuola pubblica statale stessa nell'attuazione del proprio Piano dell'Offerta Formativa. Il degrado, anche psicologico oltre che culturale, a vari livelli di gravità tra gli alunni della scuola pubblica statale italiana, e la scomparsa quasi totale di potenti forze vitali della buona scuola paritaria nelle zone più deprivate socialmente del Paese, chiamano le forze politiche e sociali ad una riflessione profonda. L'Italia non potrà mai ripagare il debito del PNRR senza la cultura, da cui deriva la possibilità di produrre ricchezza attraverso il lavoro. Se la scuola è in crisi, quella statale per uno spreco abnorme di risorse strette nella morsa della burocrazia, la paritaria per l'impossibilità a reggersi con risorse inferiori di gran lunga al costo medio standard per studente (da euro 6.873,99 per la scuola dell’Infanzia a euro 8.736.15 per la scuola secondaria di II grado), sarà in crisi il Paese. Il conferimento di una onorificenza a chi da anni indica la strada - la possibilità costituzionalmente garantita di scegliere la scuola pubblica statale o paritaria da parte della Famiglia, senza vincoli economici - deve essere il segnale della necessità di agire, pena conseguenze gravi per il futuro dell'Italia”.

Da qui il ringraziamento al Presidente della Repubblica per la profonda comprensione del problema e alle numerose forze politiche e sociali che trasversalmente concordano nella necessità di una riforma del finanziamento della scuola per una effettiva qualità della Scuola, nella libertà della Famiglia.

“Sono altresì fiduciosa che il percorso, Autonomia, parità e libertà di scelta educativa possa trovare compimento - ha aggiunto suor Anna Monia - Per offrire un segno di concretezza in tal senso, occorre che il Governo, con la collaborazione di tutto il Parlamento e quindi delle opposizioni, metta in agenda, per il tempo della prossima legislatura, la realizzazione pratica di un principio essenziale della civiltà: l’educazione ha come primo soggetto la famiglia. Conseguentemente, in occasione della prossima legge finanziaria, lo Stato eroghi alle famiglie – a partire dalle meno abbienti - che scelgono per i figli scuole paritarie un credito/contributo di istruzione che progressivamente nel breve-medio periodo possa raggiungere almeno il 70% di quanto lo Stato stesso spende pro-capite, in base al costo medio per studente, già definito dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2021-2022. Tale contributo dello Stato sia poi integrato con i finanziamenti di Regioni e Comuni fino a raggiungere l’intero costo standard di sostenibilità per allievo (euro 5.500). Vere bonum et iustum est, equum et salutare!”.

In quest’ottica, suor Anna Monia guarda in modo molto positivo allo stanziamento nella legge di bilancio di 70 milioni e 24 milioni per le scuole paritarie, che va ad incrementare il fondo di 500 milioni.

“Pur comprendendo che a genitori in grave difficoltà appaiano ancora come briciole (un contributo poco meno di 800 euro per allievo a fronte di un costo medio studente di 7 mila euro), ritengo che sia un segnale senza precedenti che denota l’acquisizione di una nuova sensibilità. Finalmente le scuole pubbliche paritarie entrano di diritto in una legge di bilancio che esprime la determinazione a raggiungere la frontiera di civiltà, rappresentata dalla garanzia del diritto di apprendere dello studente, senza alcuna discriminazione economica. E’ necessario dunque ripartire da questo traguardo, auspicando una intelligente collaborazione delle opposizioni con il governo: in una questione di civiltà di tale portata per il futuro dell’Italia, dove l’insorgere dell’ideologia ha già inferto ferite ancora aperte, si renda la scuola statale autonoma e la scuola paritaria libera. Suumcuique".

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