Imperia

Zarbano: E se la Corte dei Conti si interessasse anche alle navette senza conducente?

"Le navette senza conducente acquistate con fondi PNRR risultano oggi di fatto inutilizzate per il trasporto pubblico"

Zarbano: E se la Corte dei Conti si interessasse anche alle navette senza conducente?

“La recente iniziativa della Corte dei Conti, che ha avviato richieste di risarcimento per il danno erariale legato ai bus a idrogeno acquistati e rimasti inutilizzati, impone una riflessione seria anche su un’altra vicenda tutta imperiese: quella delle navette a guida autonoma” così il consigliere di opposizione Luciano Zarbano.

Zarbano: E se la Corte dei Conti si interessasse anche alle navette senza conducente?

“Le navette senza conducente acquistate con fondi PNRR risultano oggi di fatto inutilizzate per il trasporto pubblico locale. Questa è la realtà che si sta delineando a Imperia e che solleva interrogativi pesanti sulla corretta gestione delle risorse del PNRR da parte dell’Amministrazione Comunale.

Precisa il consigliere: “Parliamo di mezzi acquistati per promuovere una mobilità innovativa e sostenibile che, ad oggi, non sono in servizio. Mancano infatti il completamento della fase sperimentale e, soprattutto, i presupposti normativi, organizzativi e infrastrutturali necessari per un reale utilizzo nel TPL. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: mezzi nuovi e costosi che, salvo qualche sporadica prova senza passeggeri, restano fermi, mentre incombono scadenze precise e obiettivi vincolanti imposti dal PNRR.

“Se l’operazione non dovesse arrivare a compimento, si aprirebbe un possibile fronte di responsabilità contabile. Qualora emergesse un danno erariale — per spreco di risorse pubbliche, perdita dei finanziamenti o impossibilità strutturale di utilizzare le navette per gli scopi dichiarati — la Corte dei Conti potrebbe valutare responsabilità non solo dirigenziali, ma anche politiche. In particolare, potrebbero essere chiamati in causa la Giunta e i Consiglieri che hanno votato gli atti di acquisto, se dovesse risultare una scelta priva di adeguata istruttoria o gravemente negligente.

“Il punto centrale è una domanda tanto semplice quanto decisiva: al momento dell’acquisto, il Comune aveva davvero pianificato in modo concreto e realistico le condizioni per far circolare queste navette? Se la risposta fosse negativa, e se l’intero progetto si traducesse in mezzi inutilizzabili e risorse sprecate, l’intervento della magistratura contabile diventerebbe una possibilità tutt’altro che remota”.

Conclude Zarbano: “Ora tocca al Comune dimostrare che le promesse non resteranno solo sulla carta. Perché ogni euro pubblico speso senza effetti reali sul servizio ai cittadini non è solo un’occasione persa, ma un euro tolto alla comunità”.