L'Amaie chiude i rubinetti di Portosole: il motivo risiede in un contenzioso/ Ecco tutti i particolari

L'Amaie, il gestore di parte del pubblico acquedotto di Sanremo, ha chiuso i rubinetti di Portosole, nell'ambito di un contenzioso con la società che gestisce l'approdo turistico (la Portosole Cnis spa).

L'Amaie chiude i rubinetti di Portosole: il motivo risiede in un contenzioso/ Ecco tutti i particolari
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L'Amaie, il gestore di parte del pubblico acquedotto di Sanremo, ha chiuso i rubinetti di Portosole, nell'ambito di un contenzioso con la società che gestisce l'approdo turistico (la Portosole Cnis spa).

Notevole il disagio di tutti gli utenti (LEGGI LA NOSTRA ANTICIPAZIONE) e gli operatori commerciali del porto, che si trovano con i rubinetti all'asciutto da questa mattina. L'interruzione del servizio idrico è avvenuto: "Nell'ambito di un contenzioso - LEGGI QUI - promosso da Portosole contro Amaie spa - è scritto in una nota di Portosole - per ottenere da quest'ultima la restituzione di 494.026,14 euro erroneamente fatturati e riscossi per anni per dei servizi che Amaie non ha mai prestato sulle utenze relative alla fornitura di acqua in favore del porto turistico di Sanremo".

Prosegue: "Oggi Amaie ha del tutto arbitrariamente interrotto la fornitura del servizio idrico in tutto il porto di Sanremo e negli annessi locali commerciali, provocando a Portosole, che ne ha la gestione da decenni, un danno gravissimo che va ad aggiungersi a quello economico già subito e che Amaie si rifiuta di ristorare in toto".

La vicenda si protrae dal 2014, quando gli amministratori di Portosole si sono avveduti del fatto che da anni AMAIE - per effetto di un cumulo di vizi nella fatturazione - riscuoteva il corrispettivo per il servizio di fognatura e depurazione per l'area portuale, che invece non è dotata della relativa struttura; nonché della ulteriore circostanza che a causa di un ulteriore errore negli addebiti sui contatori, AMAIE ha addirittura duplicato la fatturazione dei detti servizi, il tutto incassando così indebitamente da Portosole importi giunti al mezzo milione di euro.

Dopo anni di puntuali e motivate diffide e di incontri tra le parti, AMAIE ha riconosciuto le errate duplicazioni nella fatturazione e ha emesso in favore di Portosole delle note di credito per il minor importo di circa € 70.000,00, ma insiste contro la logica e contro la legge nel pretendere che Portosole paghi il corrispettivo per il servizio di fognatura e depurazione anche per l'area del porto dove la rete fognaria notoriamente non esiste.

Una tale ostinazione non poteva che costringere Portosole - dopo anni di pagamenti in eccesso e avendo maturato un credito di centinaia di migliaia di euro - a respingere le fatture che AMAIE le inviava, chiedendo ripetutamente ma inutilmente che AMAIE rettificasse le voci eliminando quelle per un servizio che evidentemente essa non può addebitare all'utente.

Quindi, lo scorso febbraio, Portosole si è vista costretta a citare in giudizio AMAIE avanti al Tribunale di Imperia, chiedendone la condanna alla restituzione di € 494.026,14 e allo storno di ulteriori € 250.000,00 sulle fatture che AMAIE ha continuato ad emettere perseverando nei propri errori di fatturazione, nonché a proporre, pochi giorni fa, un ricorso di urgenza affinché lo stesso Tribunale di Imperia inibisse ad AMAIE di assumere qualunque iniziativa infondata e gravemente lesiva degli interessi di Portosole e di quelli dei propri partner commerciali.

In conclusione, Portosole ritiene che l'interruzione della fornitura di acqua costituisca una misura del tutto arbitraria ed ingiustamente lesiva degli interessi di Portosole, la quale - suo malgrado - non può dunque che contestare anche pubblicamente, pur avendo auspicato che la paradossale vicenda fosse rimasta circoscritta alla riservatezza delle aule giudiziarie.

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