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A Bordighera presentata la 16/a Africa Eco Race, in partenza da Montecarlo

Sono circa centocinquanta, provenienti da ogni parte del mondo, gli equipaggi iscritti alla 16/ma Africa Eco Race. Si parte stasera da Monaco

A Bordighera presentata la 16/a Africa Eco Race, in partenza da Montecarlo

Sono circa centocinquanta, provenienti da ogni parte del mondo, gli equipaggi iscritti alla 16/ma Africa Eco Race, il rally-raid che si sviluppa sulle orme della celebre Paris Dakar e che si apre questa sera, a Montecarlo, con un party di benvenuto e il trasferimento al porto di Marsiglia, dove mezzi e piloti si imbarcheranno per l’Africa.

In gara non ci sono soltanto moto

ma anche auto, side by side (piccoli mezzi fuori strada), camion e vetture storiche. Quest’anno, per la prima volta, sono stati coinvolti anche i Comuni della Riviera ligure di Ponente – Bordighera, Vallecrosia e Camporosso – che hanno ospitato i paddock con le prove tecniche e le verifiche preliminari.

Questa sera, da Monaco, ci sarà il podio di partenza – afferma Elisabetta Caracciolo, responsabile dei concorrenti dell’Africa Eco Race -. È la sedicesima edizione, ma è la ottava che parte dal Principato”.

Da lì, gli equipaggi si sposteranno, chi direttamente in moto chi con mezzi alternativi

per il porto di Marsiglia: “Salperemo su una nave, che è stata personalizzata per l’Africa Eco Race – prosegue -. Dormiremo tutti a bordo e c’è già un modo di riassumere la familiarità e la convivialità di questa gara“.

Dopo quaranta ore di navigazione ci sarà l’arrivo in Marocco. “Alle 5 di mattina del 31 dicembre arriveremo a Tangeri, dove è attesa la partenza. Da lì si parte subito con una prova speciale corta”. Le tappe saranno complessivamente dodici tra Marocco, Mauritania e Senegal, con arrivo il 12 gennaio al cosiddetto Lago Rosa”. I partecipanti da dove arrivano? “Australia, Canada e Giappone sono i Paesi più lontani, poi abbiamo l’Europa tutta e tantissimi altri”.

Perché si chiama “Eco”? “Perché tutti i punti stabili della gara sono alimentati a energia solare e, poi, come per tradizione portiamo lampade a energia solare – conclude Caracciolo – in molti villaggi e scuole che attraversiamo. Abbiamo, inoltre, due moto e altri mezzi alimentati a energia elettrica”.

Fabrizio Tenerelli