A Bordighera raccolte circa 200 firme contro il budello sull'Aurelia
I commercianti dicono “no” alla pedonalizzazione del tratto di Aurelia, che da Terrasanta arriva a piazza Bengasi, il cosiddetto “budello”
I commercianti dicono “no” alla pedonalizzazione del tratto di Aurelia, che dalla chiesa di Terrasanta arriva a piazza Bengasi, il cosiddetto “budello”, che nei giorni scorsi ha diviso la maggioranza comunale di Bordighera. E’ stata infatti indetta una raccolta di firme, che ha già raggiunto circa duecento adesioni.
La maggior parte degli operatori commerciali
ma anche degli abitanti, è contraria per diverse ragioni: innanzitutto per la presenza di numerosi passi carrai che la renderebbero una zona a traffico limitato e non completamente chiusa all’accesso veicolare; inoltre, verrebbero eliminati numerosi parcheggi e la viabilità ne accuserebbe un duro colpo, non fosse altro per l’inevitabile transito di mezzi pesanti in zone residenziale, come via Regina Margherita.
“Contravvenendo all'articolo 10 dello Statuto del Comune di Bordighera, l'amministrazione comunale si ostina a prendere decisioni senza confrontarsi con i cittadini e le associazioni che li rappresentano, impedendo l'effettiva partecipazione dei cittadini stessi all'attività politica e amministrativa dell’Ente - si legge nel manifesto della petizione -. Il progetto di pedonalizzazione del primo tratto di via Vittorio Emanuele II, il cosiddetto ‘budello’, è l'ennesima decisione presa sulla testa degli abitanti e degli operatori commerciali, provvedimento calato dall'alto da parte di un'amministrazione sempre più lontana dagli effettivi bisogni della città”.
Quei pochi commercianti rimasti in zona sono preoccupati
per il fatto che all’interno del budello non c’è nulla da vedere. “Chi verrebbe a passeggiare qui - affermano alcuni di loro - quando a pochi metri abbiamo il lungomare? Dovremmo mettere un dehor in strada per cosa? Perché la gente stia seduta a guardare i muri di fronte?”.
Fabrizio Tenerelli