A Ventimiglia un flash mob di Amnesty per la Giornata mondiale del rifugiato
"Questa terra di frontiera ci ricorda, che tutti gli esseri umani hanno diritto a circolare nel mondo, sentendosi sicuri"
Un flash mob per la Giornata mondiale del rifugiato
"Welcome Refugees", "Percorsi sicuri e legali", "Accolgo perché sono stato accolto", "Prima le persone, poi le frontiere", "Salvare vite in mare non è reato" e "Solidarity is not a crime": sono alcuni degli slogan mostrati, questo pomeriggio, al valico di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, nel corso di un Flash Mob patrocinato da Amnesty International per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato. All'evento ha partecipato una sessantina di attivisti italiani e francesi.
Francesca Bisiani, responsabile di Amnesty International Liguria
"Questa terra di frontiera ci ricorda, che tutti gli esseri umani hanno diritto a circolare nel mondo, sentendosi sicuri e vedendo rispettati i propri diritti umani fondamentali - ha affermato Francesca Bisiani, responsabile di Amnesty International Liguria -. Primo fra tutti la dignità umana, che viene calpestata, giorno dopo giorno, nei confronti dei rifugiati, in Italia e non solo".
Prosegue: "I migranti sono persone rimaste costantemente escluse dalle politiche di tutela dell'Italia e dell'Unione Europea, durante la pandemia soprattutto. Oggi siamo qui a ricordare che queste persone hanno diritto a vivere, alla propria integrità fisica, a non subire lesioni e a ricevere protezione dopo il viaggio dalle violazioni dei diritti umani, che hanno subito nei Paesi di provenienza e durante il transito".
E ancora: "Ci auguriamo, che oggi le nostre istituzioni decidano di provvedere a questa situazione che va avanti da anni. Ventimiglia è un luogo simbolo di tutte le persone che dal 2015 continuano a cercare di attraversare questa frontiera, chiedendo asilo alla Francia, che continua a respingere i rifugiati. Questa è una zona, che ricorda a tutta Italia e a tutto il mondo che le persone vengono trattate come oggetti, senza che possano aver modo di pronunciarsi minimamente".
L'avvocato di Sanremo Ersilia Ferrante
che si occupa dei diritti dei migranti ha letto una "storia di frontiera", quella di Mamadou Moussa Balde, il richiedente asilo guineano di 22 anni, che il 9 maggio scorso è stato preso a sprangate da tre italiani dopo il tentato furto di un telefonino a uno degli aggressori, che si è suicidato il 23 maggio nel Cpr di Torino.