"Aiuto ho fatto un incidente e ho ucciso un bambino!" Attenti alla nuova truffa
Una donna, fingendosi figlia o nipote dell’anziano riferiva che per non andare in carcere, a titolo di cauzione le servivano urgentemente soldi e preziosi
Sempre più terrificanti e inquietanti le motivazioni alla base di improvvise richieste di denaro fatte ad anziani da parte di finti parenti per truffarli. L'ultima è successa in questi giorni a Genova.
Sul numero di emergenza dei carabinieri giungevano alcune segnalazioni di persone che riferivano di essere state oggetto di tentativi di truffa che avevano la stessa identica modalità: una interlocutrice, fingendosi figlia o nipote dell’anziano/a riferiva di avere causato un grave incidente stradale in cui aveva ucciso un bimbo di 3 anni e di essere ferita. Per non andare in carcere, a titolo di cauzione le servivano urgentemente soldi e preziosi da consegnare ad un uomo che sarebbe passato da casa dell’anziano. Per accreditare ulteriormente l’evento, l’interlocutrice lo faceva parlare, sempre al telefono, con un finto carabiniere o poliziotto che confermava la richiesta dicendo che, entro pochi minuti, sarebbe passato un notaio a prelevare denaro ed oro.
Attivata la speciale task force dei carabinieri del Comando Provinciale di Genova, composta da personale specializzato del Reparto Operativo e delle Compagnie per contrastare questa odiosa tipologia di reati, operante da tempo in Liguria e nel Nord Italia, che ha eseguito da inizio anno numerosi arresti per truffa, riuscendo anche recuperare e riconsegnare la refurtiva alle vittime.
I carabinieri, in abiti civili, notavano nella zona interessata (Marassi) un polacco, già sospettato della commissione di altre truffe, e lo pedinavano per ore mentre si aggirava per il quartiere. L’uomo poi saliva su un taxi venendo seguito dai militari. Pochi minuti dopo scendeva dall’auto e si dirigeva verso una palazzina al cui esterno vi era l’anziana vittima del raggiro che lo attendeva e gli consegnava un involucro. Al momento di allontanarsi, l’uomo veniva bloccato dai carabinieri. All’interno dell’involucro venivano rinvenuti oltre 30.000 euro in contanti, monili e preziosi per un valore di circa 20.000 euro.
Ulteriori accertamenti consentivano di individuare l’albergo dove il 30enne polacco alloggiava e veniva effettuata una nuova perquisizione: rinvenuti 5 orologi di pregio di alto valore, 3000 euro in contanti e monili in oro. Lo sviluppo delle indagini consentiva di verificare che costituivano il provento di altra truffa, perpetrata la scorsa domenica, ai danni di una signora ultra 80enne.
Entrambe le signore, contattate dai carabinieri, hanno riconosciuto la refurtiva e ringraziato i militari per il ritrovamento del denaro e degli oggetti che costituiscono spesso i risparmi ed il ricordo di una vita.