"Alena scivolata nella scarpata? Frottole che non stanno in cielo e in terra"

Alena: per la famiglia della 22enne russa le dichiaraziini dell'algerino sono tutte frottole. Non è stato un incidente, ma un'aggressione

"Alena scivolata nella scarpata? Frottole che non stanno in cielo e in terra"
Pubblicato:
Aggiornato:

Alena

"E' una frottola che non sta né in cielo, né in terra. Non possono dire che è scivolata. C'è un testimone che ha visto un uomo aggredire una donna". A parlare è Nadia, la segretaria della chiesa russa di Sanremo, trait union con la famiglia di Alena Sudokowa, la turista russa di 22 anni caduta da una scarpata, a Capo Nero di Sanremo, la notte del 31 luglio scorso e per il cui episodio è finito in carcere con l'accusa di tentato omicidio: Zied Yakoubi, 32 anni, algerino, irregolare in Italia.

Proprio quest'ultimo ha fatto sapere che l'episodio di Capo Nero è stato una disgrazia, un incidente; ma per la famiglia resta un tentato omicidio, conseguente a una tentata violenza carnale.

Accuse al sindaco

"Aveva i due polsi spezzati, così come una mano rotta - aggiunge Nadia -. Fratture che a giudizio della famiglia, la ragazza ha riportato nel tentativo di difendersi e reagire a un tentativo di violenza". Nel definire Sanremo una città piena di gentaglia, Nadia non risparmia accuse nei confronti del sindaco Alberto Biancheri: "Non si è degnato di fare una telefonata; non un intervento, se ne è fregato altamente. Sappia, però, che se questa città non verrà ripulita, la gente per bene se ne andrà da Sanremo".

Leggi (QUI) le altre notizie

Seguici sui nostri canali
Necrologie