Ancora un no da Alpi Liguri per il parco eolico Moro-Guardiabella
Ecco le osservazioni formulate dall'ente al Ministero dell'Ambiente e Sicurezza Energetica

E’ stato trasmesso la settimana scorsa al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il secondo parere tecnico dell’Ente Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri sul progetto di Parco Eolico “Imperia Monti Moro e Guardiabella” che coinvolge i Comuni di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà e Rezzo con strada di accesso prevista in San Lorenzo al Mare e Costarainera. Per l’area protetta è compresa una porzione di territorio nel Comune di Rezzo.
Ancora un no da Alpi Liguri per il parco eolico Moro-Guardiabella
Dopo il primo parere negativo inviato ad agosto 2024, il Parco e gli altri Enti coinvolti sono stati nuovamente interpellati dal MASE, che il 9 giugno ha avviato una consultazione pubblica di 15 giorni. Nel proprio riscontro, trasmesso il 14 giugno, il Parco delle Alpi Liguri ha evidenziato che l’art. 18.1.2. delle Misure Regolamentari del Piano Integrato del Parco approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 9/2019, ammette, in tutto il territorio gestito, la sola realizzazione di piccoli impianti funzionali alla produzione di energia, a servizio di edifici e a supporto di attività produttive tradizionali, nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali in materia.
Si richiamano, altresì, le Misure di conservazione per le ZSC della Regione Biogeografica Mediterranea, approvate con D.G.R. n. 537/2017, le quali stabiliscono il divieto di apertura di nuova viabilità, pertanto, gli interventi previsti all’interno del territorio risultano incompatibili con tali disposizioni.
«Abbiamo espresso più volte e chiaramente la nostra contrarietà»
«Le comunità locali, le istituzioni - commenta il Presidente del Parco Alessandro Alessandri - e numerose associazioni del territorio hanno espresso chiaramente e più volte la loro contrarietà a una scelta che, se realizzata, comporterebbe gravi danni ambientali, paesaggistici ed economici per l’intera area. Si tratta di un progetto incompatibile con il territorio, che si scontra con la vocazione naturalistica, turistica e culturale della zona, ignorando anni di programmazione e investimenti pubblici e privati orientati allo sviluppo sostenibile e al turismo slow. Per di più non si prevedono benefici economici concreti per le comunità locali, mentre i disagi e le conseguenze negative sarebbero molteplici e duraturi. Il panorama naturale dell’entroterra imperiese, il patrimonio boschivo e la bellezza di alcune fra le cime più panoramiche del Ponente Ligure verrebbero completamente trasformati e ne sarebbe compromessa l’attrattività turistica, con impatti ambientali preoccupanti e irreversibili come la perdita di habitat naturali, il disturbo alla fauna selvatica e all’avifauna, le alterazioni dell’ecosistema locale con rischi di erosione e conseguenze sulle risorse idriche, e infine anche l’inquinamento acustico legato al rumore meccanico e aerodinamico delle turbine, percepibile anche a grande distanza in ambienti montani».