OMICIDIO PRETERINTENZIONALE

Annegò per sfuggire alle botte: rivale condannato a 6 anni e 9 mesi

Era accusato dio omicidio preterintenzionale per aver la morte del connazionale Osakpolor Omoregie, annegato nel 2019 a Ventimiglia

Annegò per sfuggire alle botte: rivale condannato a 6 anni e 9 mesi
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La Corte di Assise di Imperia  ha condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione (oltre a 50mila euro di provvisionale): Fortune Nworji, il nigeriano di 30 anni, a processo con l’accusa di omicidio preterintenzionale (in concorso con altri due indagati, al momento irreperibili)  per aver causato la morte del connazionale Osakpolor Omoregie, all'epoca di 26 anni, annegato il 29 maggio del 2019 a Ventimiglia dopo essersi gettato in mare, pare nel tentativo di sfuggire all’aggressione di un gruppo di tre stranieri, due dei quali risultano al momento irreperibili.

Ala requisitoria il pm Maria Grazia Marrali aveva chiesto

una condanna a 6 anni e 10 mesi di reclusione. Nel corso del dibattimento, l’imputato era stato smentito da tre testimoni un tunisino e due nigeriani. Al momento di essere esaminato, davanti alla Corte d’Assise aveva infatti dichiarato di essere stato colpito alla testa da una pietra e di essere poi caduto a terra.

Ha anche aggiunto di aver visto altri uomini rincorrere lo straniero

che poi si è gettato in mare morendo annegato in quanto non sapeva nuotare. Secondo i tre testi, tuttavia, Nworji sarebbe sì stato colpito alla testa da una pietra, ma poi si sarebbe messo all’inseguimento del connazionale.

Le dichiarazioni della difesa dell'imputato sospenuta dall'avvocato Elena Pezzetta

Ho creduto fino alla fine, che potessi quantomeno aver insinuato un ragionevole dubbio sulla colpevolezza e sulla responsabilità penale dell’imputato. Farò appello e rimango fermamente convinta della mia tesi difensiva. Era abbastanza prevedibile la condanna, ma ci speravo. Sin dall’inizio è stato l’unico dei tre indagati, che si è sempre reso disponibile: ha reso dichiarazioni nell’immediatezza dei fatti, sia il giorno stesso, che in sede di incidente probatorio un mese dopo. Non si è mai allontanato dall’Italia, vive fuori da imperia, in un’altra regione,  perché l’avevano mandatovi dalla comunità presso la quale era ospite. Non è mai scappato. E’ venuto anche qui, ha reso testimonianza, può aver detto qualcosa che contrastava, ma ha ribadito ciò che nella globalità dei fatti si è verificato. Due vite sono state rovinate”.

Le posizioni degli altri due imputati sono state stralciate, perché gli stessi sono irreperibili, ma nel caso in cui venissero individuati dovrebbero sopportare un processo per gli stessi fatti.

Le dichiarazioni dell'avvocato di parte civile (il fratello della vittima), Luca Bosio

“Come difensore di parte civile siamo soddisfatti della sentenza della Corte di Assise, in quanto è stata accolta appieno la tesi della pubblica accusa e della stessa parte civile. Soprattutto per la qualificazione giuridica e il fatto è stato qualificato come omicidio preterintenzionale, come abbiamo sempre sostenuto e in più è stata anche riconosciuta una provvisionale immediatamente esecutiva, in favore dei familiari della vittima”.

Fabrizio Tenerelli

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