Resistenza

Anpi ricorda la Tragedia di Upega

Il programma della manifestazione per ricordare la Tragedia di Upega, drammatico rastrellamento dei nazisti

Anpi ricorda la Tragedia di Upega
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L'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di Imperia unitamente all’Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea del capoluogo  e alla Fivl  , ha promosso, come gli scorsi anni le celebrazioni per commemorare la "Tragedia di Upega".

 

L'Anpi ricorda la Tragedia di Upega

L'appuntamento è , per domenica 16 ottobre 2022 in località Upega (Comune di Briga Alta, CN), una cerimonia commemorativa in ricordo dei partigiani, caduti durante il rastrellamento del 16-17 ottobre 1944 e in cui persero la vita anche il Comandante “Cion” Silvio Bonfante, Medaglia d’Oro alla memoria, il Commissario Libero Briganti “Giulio” e il medico Gian Francesco De Marchi “Dinaste”, a sua volta Medaglia d’Argento alla memoria, oltre a numerosi partigiani.

 

Il programma della manifestazione

Il programma della manifestazione avrà il seguente svolgimento:

  • Ore 9.45 Raduno dei partecipanti ad Upega
  • Ore 10.00 Ricevimento Autorità
  • Ore 10.15 Salut del Presidente dell’ISRECIm Giovanni Rainisio del Presidetne dell’Unione Montana Alta Val Tanaro Giorgio Ferraris  del Presidente della F.I.V.L. di Imperia Gianni De Moro
  • Ore 10.45 Deposizione corona di alloro al Monumento ai Caduti
  • Ore 11.00 Orazione ufficiale tenuta dalla prof.ssa Amelia Narciso Presidente dell’A.N.P.I. Comitato Provinciale di Imperia
  • Ore 11.30 Deposizione fiori alla Lapide Partigiani Caduti in Carnino Superiore
  • Ore 11.45 Deposizione fiori alla Lapide Partigiani Caduti in Carnino Inferiore

La Tragedia di Upega

A Upega, il 16-17 ottobre del 1944, si erano radunate le forze partigiane contro le quali  era iniziato un rastrellamento che impegnava  oltre 5000 militari tedeschi. I partigiani avevano portato nel villaggio  anche i feriti: la posizione, con il Mongioie alle spalle, era tatticamente favorevole. Per questo, i ribelli -giunti a Upega dopo giorni di cammino e provazioni, stremati dal viaggio-  caddero "dall'interno".

Fu una spia che li accompagnava a segnalare la loro posizione ai nazisti che assaltarono il campo uccidendo le sentinelle prima che dessero l'allarme. Strenuo il tentativo di difesa per permettere, quanto meno ai feriti di evacuare. Le perdite per i partigiani furono debilitanti, e i nazifascisti rastrellarono tutto il villaggio. La colonna dei sopravvissuti riuscì a riunirsi e a procedere all'interno del Piemonte, attraverso il Mongioie, in una disperata traversata notturna.

Il suicidio di "Cion"

Il Partigiano “Cion” Silvio Bonfante, ferito, si ucciderà prima che i tedeschi lo catturino. In agonia e raggiunto dai genitori e dalla sorella; nel momento dell’assalto dei nazisti il medico De Marchi e altri cercarono di metter al sicuro il ferito, ma caddero colpiti a morte mentre trasportavano la barella di Cion. Il comandante chiese la pistola e, anticipando la madre che si era lanciata su di lui avendone intuito le intenzioni, si sparò al cuore.

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