In carcere dal primo luglio scorso

Associazione offre la sua sede di Imperia per i domiciliari di Carlo Carpi

"Carlo Carpi non è Tortora"

Associazione offre la sua sede di Imperia per i domiciliari di Carlo Carpi
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L’Associazione radicale GRAF comunica, con una nota stampa, di mettere eventualmente a disposizione la sua sede di Imperia per ospitare Carlo Carpi - ex candidato sindaco sia a Sanremo che a Imperia - agli arresti domiciliari. Dal primo luglio scorso, l'imprenditore e politico è dietro le sbarre, accusato di calunnia, diffamazione e stalking. A margine dell'emergenza Coronavirus la madre e l'avvocato difensore Marco Mensi avevano lanciato un appello per la scarcerazione di Carpi, a rischio in carcere, con la commutazione della pena negli arresti domiciliari.

"Carpi non è Tortora"

"L’Associazione radicale GRAF - comunicano- offre la propria sede di Imperia per ospitare Carlo Carpi agli arresti domiciliari, se concessi: Via Dalla Chiesa, periferia, ultimo piano senza dirimpettaio, né telefono, né internet, né tv. Più isolato di così c’è soltanto il confino! - L’immagine del nostro comunicato cita i versi di Bertold Brecht: Ci sedemmo dalla parte del torto perché altrove i posti erano tutti occupati. Carpi non è Tortora, ma un cocciuto in cella da 11 mesi per offese a una giudice con la quale ebbe una storia 15 anni fa. E’ pericoloso? E’ legato a cosche, logge, crimine organizzato, reti di Vip tali da poter fuggire a Dubai o Beirut? Niente pene alternative, la testardaggine si punisce con la galera".

"Siamo in un album di Walt Disney?"

"Tramite lui - continuano -poniamo il tema del ruolo del carcere nella società:  posizioni sgradite a chi urla “marcire in galera, gettare le chiavi”, chiudere noi - rinchiudere loro, escludere, relegare in nome di sicurezza, correzione, vendetta; basare l’ordine sociale sulla minaccia, per non affrontare i problemi. Purtroppo il legislatore si adegua all’andazzo dominante, contraddicendo una Costituzione inclusiva. Carpi è dentro dal 1° luglio 2019 per diffamazioni del 2009: controllata la posta, negati i permessi e, causa virus, pure i corsi culturali interni; è autore del libro La società e l’arte del suo controllo, donato dal GRAF alla direttrice Maria Milano Franco D’Aragona. E lo psicologo ancora sostiene di dover “approfondire” la personalità del ristretto: 11 mesi non gli sono bastati? Si pretende contrizione, ritrattazione delle incaute denunce. Se con Mani pulite il carcere serviva a far parlare gli inquisiti, ora si vuol imporre al reo di chiedere cattolicamente perdono dei peccati. La dissuasione laica ha altre vie: viste le precedenti candidature, Carpi si dia a miglior causa, partecipi al voto regionale ma con precisi invalicabili paletti; in cambio, basta accuse,controaccuse,ritorsioni, accanimenti; per porre fine al loro duello privato, entrambi i duellanti superino i rancori reciproci, che stancano l’Individuo e mortificano l’Autorità, non giovano alla Giustizia né a quello che Mauro Mellini, ben prima del caso Palamara & c., definì il Partito dei Magistrati. Se per l’albergatore che non versa la tassa di soggiorno [come il padre della compagna di Giuseppi Conte] una multa sostituisce la pena, idem si può fare con Carpi, purché si impegni a non usare la campagna elettorale per vendicarsi del carcere subìto. Roberto Rosso, ex consigliere regionale in Piemonte, di sicuro non un Santo, resta in galera soprattutto per lo sgarro a un prefetto. Carpi per lo sgarro a una giudice. Siamo in un albo della W.Disney?"

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