Aumentato il canone demaniale da 361,89 a 2500 euro
L’Assessore Regionale ligure Marco Scajola: “Inaccettabile il canone demaniale minimo a 2500,00 €, che il Governo torni sui suoi passi!”
L’Assessore della Regione Liguria Marco Scajola, delegato al Tavolo Nazionale del Demanio Marittimo, interviene in merito all’aumento dell’importo del canone demaniale minimo, che il Decreto Legge del 14 agosto 2020, convertito in Legge il 13 ottobre ultimo scorso, ha aumentato da 361,89 euro alla cifra di 2500,00 euro, non sostenibile per molti soggetti interessati.
Canone demaniale aumentato
“Non riteniamo accettabile un aumento indiscriminato del canone demaniale minimo da 361,89 euro a 2500,00 euro, un incremento ingente che, soprattutto in questo periodo difficile che stiamo attraversando, è impossibile da sostenere da parte di molti concessionari e la sua applicazione determinerebbe ripercussioni estremamente negative. Il Governo, probabilmente, ha ideato questa soluzione per “fare cassa”, ma è una scelta scellerata che comporterà la restituzione delle concessioni demaniali marittime, inoltre, non verranno più svolte manifestazioni sulle nostre coste, perché saranno troppo onerose per gli organizzatori. L’aumento colpirà diverse realtà: dai Comuni, alle piccole concessioni, dalle associazioni sportive a quelle di volontariato. Si determinerà, inoltre, la perdita di alcune tradizioni culturali tramandate da associazioni locali, che operano con impegno e determinazione, ma con risorse limitate. Abbiamo chiesto al Governo, e su questo argomento ci aspettiamo un confronto diretto in Conferenza Unificata, di rivedere questa decisione ed iniziare a studiare concretamente insieme alle Regioni una riforma completa del Demanio Marittimo, intervento atteso, che consentirebbe di dare garanzie concrete ai concessionari demaniali, alle tante piccole, medie e grandi imprese che creano occupazione e sono alla base dell’economia del nostro Paese, che si basa su turismo e cultura. Sarebbe importante, inoltre, permettere di rilanciare le nuove concessioni, ovvero affidare aree a nuovi concessionari e creare, quindi, un nuovo sistema virtuoso, che ci permetterebbe di valorizzare le nostre coste, garantendo alle persone di lavorare in sicurezza con certezze, riqualificando il nostro territorio. Purtroppo, invece, dobbiamo constatare che il Governo da una parte tentenna nel sostenere le attuali concessioni demaniali marittime in essere e dall’altra si inventa misure scellerate per “fare cassa”, con il solo risultato di mettere in ginocchio realtà già fragili, che avrebbero, invece, necessità di essere sostenute”