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Racolta alimentare
Bella storia da Pontedassio, in 20 "tassano" il loro stipendio per aiutare chi non lavora
L'iniziativa dei lavoratori Isnardi "togliere qualcosa al loro stipendio per dare qualcosa a chi stipendio non ha"
Nasce l’iniziativa dei venti dipendenti Isnardi di Pontedassio, azienda olearia, che hanno disposto in breve tempo generi di prima necessità come
pasta, zucchero, fette biscottate e grissini, per " togliere qualcosa al loro stipendio per dare qualcosa a chi stipendio non ha " I maghi dell’impacchettamento in magazzino hanno realizzato ben cento confezioni destinate al Comune di Pontedassio, che si attiverà per farle arrivare
ai nuclei familiari bisognosi sul territorio
Bella storia da Pontedassio, in 20 "tassano" il loro stipendio per aiutare chi non lavora
"L’Italia che piace - comunicano dall'azienda -; l’Italia solidale, resistente; l’Italia che nelle emergenze dà il meglio di sé. Bene, frasi che ricorrono, in questi giorni, settimane, mesi interminabili. La realtà è di fronte a noi, dura. Ogni giorno. Si parla di vite, di morti. Non sono numeri e non lo devono essere. Perché c’è sofferenza, di ogni tipo. E c’è chi lavora per sollevare dalla sofferenza. Si racconta una piccola storia, di Italia di provincia, di valle, di piccolo centro. Di azienda. Dunque: tanti italiani sono fermi, al palo. Non si lavora, non si può lavorare, si fanno attività che al momento risultano pericolose. Si capisce, si resiste, ma inizia il tempo del bisogno. C’è chi invece continua a lavorare, anche perché assicura servizi di base. Le aziende alimentari, per esempio. È il caso di Isnardi, a Pontedassio da quasi trent’anni. Lì, ora, c’è gente che lavora, tutti i giorni, per assicurare le forniture alla filiera alimentare. E tutti, sentendosi privilegiati - continuano -, in quanto lavoratori attivi, hanno preso una decisione: togliere qualcosa al loro stipendio per dare qualcosa a chi stipendio non ha. Nasce così l’iniziativa dei venti dipendenti ".Il bel regalo è stato arricchito dalla stessa famiglia Isnardi con due bottiglie d’olio per pacco e dalla vicina ditta Alberti, prima a credere nello sviluppo del distretto industriale della valle Impero. E ci sono anche 200 litri di latte.
