Continua il dibattito politico relativo all’asilo nido in realizzazione alle ex Caserme Revelli di Taggia. Dopo la polemica lanciata dal consigliere Federico e la risposta del sindaco Conio riguardo all’utilizzo di 340mila euro dall’avanzo di amministrazione, interviene anche il consigliere di minoranza Giuseppe Lo Iacono.
Asilo nido alle Ex Caserme, l’intervento di Lo Iacono
«Secondo quanto riportato, il costo dell’opera sarebbe passato dai 2,3 milioni di euro inizialmente previsti a circa 1,885 milioni, generando un presunto risparmio di oltre 400 mila euro. Un dato che, letto così, sembra un trionfo di efficienza amministrativa. Tuttavia, sarebbe corretto specificare chi risparmia davvero e chi paga – così Lo Iacono -. Perché se da un lato le casse comunali possono registrare un costo minore, dall’altro resta il fatto che i cittadini finanziano comunque l’intervento, sia attraverso le risorse comunali utilizzate per il secondo lotto, sia tramite il meccanismo dei fondi PNRR, che non sono affatto “denaro piovuto dal cielo”.»
«È bene ricordarlo: una parte significativa dei fondi PNRR è costituita da prestiti che l’Italia dovrà restituire. Non si tratta dunque di denaro “gratuito” per la comunità: lo Stato lo ripagherà nel tempo tramite la fiscalità generale, e quindi ancora una volta saranno i cittadini a sostenerne il peso, direttamente o indirettamente. Presentare il PNRR come uno sconto o come un regalo europeo e contemporaneamente parlare di “risparmio” dà un’immagine semplificata e incompleta della realtà.»
«Inoltre, la riduzione dei costi oramai sbandierata non entra nel merito della qualità dell’opera, dei materiali, delle varianti e delle motivazioni tecniche che hanno portato al ribasso. Ci si limita invece a un annuncio autocelebrativo che cerca di archiviare ogni polemica senza fornire ai cittadini un quadro completo e trasparente».
«E allora la domanda vera è: stiamo celebrando un risparmio per il Comune o stiamo ignorando un costo che, in un modo o nell’altro, ricadrà sui cittadini? Una gestione davvero trasparente avrebbe il dovere di spiegare anche questo: come saranno coperte le risorse comunali necessarie al completamento dell’opera; quali saranno i futuri impegni legati al PNRR; e quali garanzie abbiamo sul fatto che il ribasso non comporti riduzioni qualitative o future varianti in aumento. Un’opera pubblica si può anche difendere – conclude – . Ma la si difenda con dati completi, non con slogan parziali».