Quattro episodi accertati

Botte e minacce per rubare soldi e telefoni

Ecco il modus operandi del rapinatore seriale arrestato da Polizia e Carabinieri

Botte e minacce per rubare soldi e telefoni
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I Carabinieri della Compagnia di Ventimiglia, unitamente a personale della Polizia di Stato del locale Commissariato, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Imperia nei confronti di un cittadino tunisino di trentasei anni, ritenuto responsabile di più rapine commesse nelle ultime settimane nella cittadina intemelia.

 

Soldi e telefono estorti con botte e minacce

L’uomo, irregolare sul territorio nazionale, era solito avvicinare altri stranieri ai quali sottraeva con violenza o minaccia denaro e telefoni cellulari. Quattro sinora gli episodi chiaramente accertati, di cui due da parte del Commissariato e due dai Carabinieri di Ventimiglia, ma non si esclude che ulteriori approfondimenti da parte delle Forze dell’Ordine possano portare ad altri addebiti nei confronti dell’indagato che, evidentemente, si muoveva scegliendo con cura le proprie vittime e seguendo una linea d’azione ormai consolidata.

 

Il modus operandi

I malcapitati erano infatti tutti stranieri, avvicinati nei presi della Stazione ferroviaria al loro arrivo in città e poi attirati con una scusa in una zona isolata dove venivano percossi e minacciati, in qualche caso addirittura con un coltello. Un’attenta pianificazione dei luoghi e degli orari, consentiva poi all’uomo di darsi alla fuga a piedi per le vie cittadine.

 

Rintracciato e fermato dalle Forze dell’Ordine proprio nei pressi della Stazione ferroviaria, dopo le formalità di rito, lo straniero è stato trasferito al carcere di Sanremo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Un altro arresto dei Carabinieri

Nella serata di ieri, invece, i Carabinieri della Stazione di Vallecrosia hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di un italiano che stava espiando una pena in regime di affidamento in prova ai servizi sociali. Le indagini hanno permesso di appurare che l’uomo aveva falsificato la documentazione comprovante l’espletamento della sua attività lavorativa, documentazione necessaria per poter accedere alla misura alternativa dell’affidamento in prova.
Anche in questo caso l’arrestato è stato trasferito al carcere di Sanremo per espletare, questa volta in regime di detenzione, il resto della pena.

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