BOTTE FUORI DALLA MOSCHEA: AL VIA IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA/ ECCO I 4 ARRESTATI

BOTTE FUORI DALLA MOSCHEA: AL VIA IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA/ ECCO I 4 ARRESTATI
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Ventimiglia - Si apre, stamani, in tribunale a Imperia, il processo per direttissima a carico dei quattro fedeli marocchini della moschea (Centro di Fratellanza Islamica), di via Aprosio, a Ventimiglia, arrestati, mercoledì scorso, dalla polizia, per la rissa avvenuta, fuori dal luogo di culto. Nei guai ci sono ora: El Housseine Et Taia, 40 anni; Abdelhak Chakib, 46 anni, Abdelhak Taki, 47 anni e Redouane Bhidra, di 35 anni.

Sono tutti accusati di rissa aggravata, per Chakib si aggiunge pure il reato di tentate lesioni aggravate, in quanto trovato in possesso di un seghetto; mentre Et Taia è accusato anche di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per aver aggredito un poiziotto, Luigi D., in ospedale a Bordighera. All'origine dell'aggressione c'è l'annosa disputa tra le due opposte fazioni del centro, in lite per motivi economici, organizzativi e sociali.

La lite è scoppiato, quando i tre esponenti di una delle due fazioni /Chakib, Taki e Bhidra) hanno cercato di aprire il centro islamico, chiuso da mesi. A quel punto è intervenuto l'unico esponente del gruppo rivale (Et Taia) ed è subito scoppiato il diverbio.

Dalle parole, i quattro contendenti, sono presto passati alle mani. E come se non bastasse, una volta in ospedale, uno di loro ha aggredito il poliziotto, storgendogli il polso e provocandogli ferite guaribili in sette giorni. Domani si aprirà il processo per direttissima. I due gruppi sono in lite, da quando nella primavera scorsa si sono tenute le elezioni per il rinnovo delle cariche. Le contestazioni riguardano anche l'ex segretario, quest'ultimo accusato di essersi trattenuto del denaro e la scelta dell'imam. Non si esclude, di fronte a un proseguimento dei contrasti, che possa essere chiesta la chiusura del centro. Maggiori informazioni sull'udienza più tardi.


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