Stretti contatti tra l'autorità giudiziaria italiana e quella francese vengono tenuti tramite il Centro di cooperazione di polizia e dogana di Ventimiglia, l'organo bilaterale interforze con sede al valico di Ponte San Luigi, per dare un nome e un volto a otto dei dieci cadaveri recuperati in mare, tra Sanremo e Santo Stefano (Imperia), nei giorni successivi all'alluvione del 2 ottobre scorso, che ha devastato il Ponente della Liguria e il versante francese della val Roya, nell'entroterra di Ventimiglia.
Soltanto due delle dieci salme sono state identificate
Non essendoci dispersi in provincia di Imperia, è quasi certo che i corpi appartengano a francesi trascinati via dalle correnti in Francia, nello specifico in val Roya, dove si è registrato il più alto numero di vittime e dispersi. Dei dieci corpi finora recuperati, uno (trovato sull'argine del fiume Roya) è risultato appartenere a un operaio di 58 anni, Carmelo Alfano; un altro corpo, in avanzato stato di decomposizione, proviene dal cimitero alluvionato di Tenda.
In Francia già identificate cinque vittime
Se negli otto restanti casi ci siano altre salme dissotterrate, non è ancora possibile stabilirlo e sono in corso accertamenti autoptici per accertarlo. Nel frattempo si apprende che in Francia è stata identificata una quinta vittima dell'alluvione, un uomo: David Ravnholt, trovato in mare l'8 ottobre scorso, nei pressi dell'aeroporto di Nizza, strappato via da casa dalla piena di un affluente del fiume Roya, a Col de Brouis (Breil).
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