Caserme in arancione contro la violenza di genere
"Ciò che ci preme sottolineare è che la vittima non è sola, ma può contare su una rete di persone che sono in grado di intervenire".
Anche quest’anno le caserme dell’Arma dei Carabinieri si illuminano di arancione.
Progetto per sostenere le donne che denunciano
Non succede dappertutto, ma in quelle sedi in cui – grazie alla collaborazione con il Soroptimist – è stata realizzata “Una stanza tutta per sé”, sito creato nell’ambito di un progetto nato per assistere la donna nel delicato momento della denuncia delle violenze subite.
Una stanza nel comando provinciale
Una stanza di questo tipo si trova ad Imperia, presso il Comando Provinciale, così come in altre 150 caserme d’Italia, ed è un ambiente allestito in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare, di volta in volta, le emozioni negative vissute mentre viene accolta in un luogo dedicato da personale specializzato.
Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla denunciante di dover ripetere più volte i brutti momenti vissuti e che possa essere utilizzata per la fase processuale successiva.
Dove lo spazio lo ha consentito, è stato previsto un angolo per l’accoglienza o lo svago dei bambini che accompagnano la mamma, e che potrebbero, anch’essi, essere stati oggetto di violenza diretta o assistita.
Militari alle Panchine E
Rosse contro la violenza di genere
"In questa particolare ricorrenza, - si legge in una nota del Comando, rivolgendosi direttamente alle donne - proprio per la sensibilità che l’Arma dimostra verso il fenomeno, nei pressi della “panchine rosse” ubicate nei maggiori centri della provincia, potrete trovare militari dell’Arma ai quali chiedere consigli e suggerimenti su come affrontare le peculiari e delicate situazioni, salvo poi essere accolte in caserma se e quando lo riterrete necessario."
" Lì troverete - continua la nota - Carabinieri che sapranno ascoltarvi, o indirizzarvi verso altri militari specificatamente addestrati e periodicamente aggiornati con puntuale formazione sulla materia - per intraprendere, unitamente agli altri attori coinvolti nell’affrontare la violenza, il percorso necessario per uscire da ogni situazione critica."
"La vittima non è sola"
"Ciò che ci preme sottolineare - concludono - è che oggi la vittima non è sola, ma può contare su una rete di persone che sono in grado di intervenire e assisterla."