RAFFICA DI INDAGATI

Casinò di Sanremo: 6 arresti per la presunta combine al Punto e Banco

Dieci le misure cautelari eseguite, di cui due in carcere, quattro ai domiciliari e altrettante con obbligo di dimora

Casinò di Sanremo: 6 arresti per la presunta combine al Punto e Banco
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Sei arresti per la presunta combine al Punto e Banco

E’ di sei arresti, due in carcere e quattro ai domiciliari, il bilancio di un blitz della polizia relativo a un’inchiesta della Procura di Imperia su una presunta combine al gioco Punto e Banco del Casinò di Sanremo. Altre quattro misure cautelati riguarderebbero l’obbligo di dimora dei rispettivi indagati. Tra gli arrestati figura anche il “cartaio”, di 58 anni, del Casinò (già licenziato), Luigi (Silvio) Carbone, considerata figura chiave.

Le indagini hanno preso le mosse, nel 2022

dalla registrazione di diverse perdite anomale del Punto Banco. La truffa ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro. La casa da gioco, dopo aver ricevuto dalla Procura di Imperia i primi riscontri delle indagini, sospese subito Carbone, al quale venne concessa, come prevedono la legge e i regolamenti interni, la possibilità di fornire spiegazioni rispetto al proprio anomalo operato. Spiegazioni ritenute troppo generiche e poco convincenti. Da qui la decisione del provvedimento più drastico: il licenziamento. Gli altri indagati sarebbero tutti giocatori. A quanto risulta Carbone avrebbe segnato le carte utili con delle lievi abrasioni sul dorso.

Alle battute iniziali dell'inchiesta si era aggiunte altre cinque persone

indagate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Si tratta del sanremese Antonio Del Core e di quattro torinesi Luciano Rossi, Luigi Betti, Francesco Ricotta e Emilio D'Eliso. Secondo gli inquirenti, che per le indagini si sono avvalsi degli investigatori della Polizia di Stato, Carbone si sarebbe adoperato per fare vincere alcuni giocatori “sistemando”, o meglio, modificando quasi impercettibilmente, le carte che aveva il compito di predisporre per i mazzieri, in particolare quelli addetti al Punto Banco.

Altri particolari

L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alle truffe, al peculato e alla corruzione. Dalle indagini emerge che la presunta combine si sarebbe protratta fino all'estate scorsa. Dalle investigazioni è emerso che il sodalizio, promosso e capeggiato dall'indagato F.R., poteva contare sull'essenziale contributo dell'indagato L.C., il quale, all'epoca dipendente della casa da gioco con mansioni di cartaio o roulettier (e, come tale, incaricato di pubblico servizio), sottraeva al Casinò e metteva a disposizione dell'organizzazione le carte da gioco, che venivano “segnate” dai complici in modo percepibile solo dai soggetti informati dell'alterazione; le carte venivano poi riconsegnate al C., che le reintroduceva nel Casinò e predisponeva i mazzi contenenti le carte taroccate, collocandoli negli armadi da cui, in seguito, i croupier li prelevavano per utilizzarli ai tavoli da gioco.

Notizia in aggiornamento

Fabrizio Tenerelli

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