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"C'è una sola Casa Sanremo" la sentenza del Tribunale

La battaglia a colpi di querele tra Vincenzo Russolillo e Devis Paganelli arriva al capitolo finale a Genova

"C'è una sola Casa Sanremo" la sentenza del Tribunale
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Vincenzo Russolillo e Consorzio Gruppo Eventi comunicano la conclusione della battaglia legale che li vedevano contrapposti al produttore televisivo Devis Paganelli: oggetto della contesa il marchio "Casa Sanremo", legato alla  storica hospitality del Festival di casa, negli scorsi 15 anni, al Palafiori di Corso Garibaldi.

 

Casa Sanremo appartiene solo al Consorzio gruppo Eventi e Vincenzo Russolillo

In data odierna, il Tribunale di Genova, a definizione del procedimento cautelare proposto con l’assistenza dell’avvocato Davide Perrotta, contro Paganelli e Are Communication International LTD, ha confermato il precedente provvedimento cautelare del 29 luglio 2022 con condanna dei resistenti al pagamento delle spese di lite. Il Tribunale di Genova ha, dunque, così definitivamente disposto: “ordina la cessazione di ogni forma di uso del marchio Casa Sanremo nonché di imitazione servile del format Casa Sanremo, di ogni condotta idonea (post sui social network, brochure, comunicazioni) a creare confusione con il format Casa Sanremo, ideato e prodotto da Consorzio Gruppo eventi, ovvero appropriarsi dei relativi pregi ovvero ancora a denigrarne i contenuti”.

 

"Abbiamo confidato e ottenuto giustizia"

Da Casa Sanremo (l'unica, secondo il gudice) commentano:  “Abbiamo confidato nella Autorità Giudiziaria ed abbiamo ottenuto Giustizia! Il Tribunale di Genova ha confermato ancora una volta –con straordinaria tempestività– l’inibitoria disposta contro Devis Paganelli e la Are Communication International. Ogni tentativo di confusione e/o di imitazione del marchio e del format Casa Sanremo, oltre ad integrare illecito civile, costituirà inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e verrà perseguito in tutte le sedi”.

 

In una precedente nota stampa, Devis Paganelli aveva annunciato che non avrebbe presenziato all'udienza, ritenendo illegittimo di per sé il marchio casa Sanremo, che, nelle forme proposte, potrebbe appartenere -secondo il produttore romagnolo- solo al comune di Sanremo, a meno che non si sia deliberato in tal senso. Quindi, l'imprenditorie, riteneva di non dover accorrere a difendere diritti che -tecnicamente, secondo il suo pensiero- non gli sarebbero spettati comunque.

 

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