l'annuncio di progetto 20k

Chiude il bar di "Mamma Africa" a Ventimiglia, punto di riferimento per centinaia di stranieri

Chiude il bar Hobbit, di piazza XX Settembre, a Ventimiglia, diventato simbolo di solidarietà nei momenti più caldi dell’emergenza umanitaria

Chiude il bar di "Mamma Africa" a Ventimiglia, punto di riferimento per centinaia di stranieri
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Chiude il Bar Hobbit di Ventimiglia

Chiude il bar Hobbit, di piazza XX Settembre, a Ventimiglia, diventato simbolo di solidarietà nei momenti più caldi dell’emergenza umanitaria al confine, con la sua proprietaria Delia Buonomo che ha aiutato centinaia di migranti, diventando un loro punto di riferimento. A darne notizia è il collettivo Progetto 20k.

“A Ventimiglia chiude un porto solidale - si legge su un post pubblicato sulla pagina Facebook -. Il Bar Hobbit chiude le porte. Delia, che quelle porte le ha sempre lasciate aperte a chi cercava un luogo sicuro dove riposare qualche ora prima di riprendere il viaggio, è costretta a chiudere dopo tanti anni dietro a quel bancone”.

Il collettivo Progetto 20K racconta la storia del bar

“Dal 2016 il bar Hobbit ha rappresentato l'epicentro della solidarietà a Ventimiglia. Per anni è stato l'unico bar dove le persone non bianche potevano ricaricare i telefoni, andare in bagno e riposarsi. Non è stato facile: tra azioni di vandalismo e boicottaggio ad opera della cittadinanza ostile, multe e azioni intimidatorie da parte delle istituzioni locali, tenere aperto quel bar è stata una sfida combattuta giorno dopo giorno. Ma Delia, grazie anche al sostegno di tante persone solidali, ha sempre resistito a tutto questo, senza abbassare mai la testa, anche nei momenti più difficili”.

Proseguono nel racconto: “Per noi quel luogo era uno spazio di incontro con le persone in transito e con le realtà solidali del territorio, di organizzazione delle attività e di eventi di raccolta fondi. Era tutto ciò e molto di più. Soprattutto, si trattava del luogo dove andavamo per raccogliere i consigli e i rimproveri di Delia, che con una storia di migrazione familiare alle spalle, è tornata a Ventimiglia dove ha cambiato la storia della città, creando una breccia nella violenza del confine”.

E concludono: ”La chiusura del bar di Delia rappresenta l'ennesima perdita di spazio per la solidarietà attiva in città, ma noi, come lei, non ci rassegniamo. Non possiamo lasciare Ventimiglia senza uno spazio solidale e ci stiamo attivando perché nuove realtà in città riempiano il grande vuoto lasciato da Delia. Grazie ‘Mamma Africa’, per averci insegnato tutto, siamo sicuri che sarai ancora lì a consigliarci e spronarci”.

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