E’ attesa per domattina (17 dicembre), davanti al giudice monocratico, Francesca Di Naro, del tribunale a Imperia, la sentenza al processo per circonvenzione di incapace, che vede come parte offesa un commerciante settantenne di origine pugliese, ma all’epoca abitante a Riva Ligure. Nel corso della requisitoria il pm aveva chiesto la condanna per tre imputati (difesi dall’avvocato Luca Ritzu): Daniele Riviera (6 anni), la moglie di lui Sonia Magaton (9 anni e 6 mesi), e il figlio David (4 anni), abitanti ad Arma di Taggia. Il blitz nei loro confronti scattò nel giugno del 2021.
La fittizia compravendita di una derrata alimentare
La vicenda, che ha inizio nel 2015, riguarda la fittizia compravendita di una derrata alimentare e un maxi risarcimento, anche questo fittizio, per riscuotere il quale al negoziante vennero sottratte, a più riprese, diverse centinaia di migliaia di euro. Nel corso dell’indagine, la Procura eseguì un’attività investigativa anche in Puglia, dove a detta dell’accusa la pare offesa sarebbe stata costretta a vendere degli immobili per “onorare” le spese.
I particolari
La vicenda riguarda la fittizia compravendita di una partita da 30mila euro di formaggi dal parte del titolare di un caseificio di Riva Ligure e l’altrettanto risarcimento di 500mila euro (per la mancata compravendita), che il commerciante avrebbe potuto ottenere, versando parecchie decine di migliaia di euro per sbloccare la pratica e le spese legali. In totale si parla di versamenti per complessivi 110mila euro, dal 2015, tramite “dazioni” che vanno da 500 a 2000 euro ciascuna.
Stando a quanto risulta dagli atti
la parte offesa avrebbe prelevato tutto il denaro presente sui due conti intestati al figlio: “Non esitando ad attingere alla sua pensione di invalidità, al punto che quest’ultimo non poteva più proseguire le visite dallo psichiatra”. I pagamenti, inoltre, avvenivano “Direttamente nella mani della donna oppure del marito Daniele Riviera o del figlio Davide”.