Coronavirus

Cluster in una comunità alloggio "Nessun allarme Covid nelle RSA liguri"

Le precisazioni del responsabile Alisa Palummieri. I positivi sono 11, contagiati prima del vaccino

Cluster in una comunità alloggio "Nessun allarme Covid nelle RSA liguri"
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«Nessun allarme Covid nelle Rsa della Liguria». Così Ernesto Palummeri, responsabile Alisa per l'emergenza Covid nelle Rsa liguri, in merito alla notizia di un cluster di positivi registrato oggi in una comunità alloggio genovese.

 

Palummeri rassicura

«Bisogna ben distinguere le Rsa che ospitano anziani gravemente non autosufficienti – spiega Palummeri – dalle comunità alloggio che sono strutture di tipo sociale, prive di caratteristiche sanitarie, senza personale medico o infermieristico al proprio interno".

 

Vaccinazione progressiva

Asl3 sta procedendo progressivamente alla vaccinazione degli ospiti di queste comunità che tuttavia, va ricordato, non erano state inserite dal ministero della Salute nella fase 1 stretta del piano vaccinale, quindi da vaccinare con la massima priorità. "Anche le raccomandazioni diffuse da Alisa per le visite dei parenti – precisa Palummeri - riguardano esclusivamente le Rsa».

 

Contagio prima del vaccino

Nel caso specifico, risulta da Asl 3 che la scorsa settimana gli ospiti della comunità alloggio siano stati sottoposti alla vaccinazione. L’ipotesi è quindi che il contagio da Covid-19 sia avvenuto prima della somministrazione del vaccino. Dallo screening effettuato con i tamponi, sono risultati 11 ospiti positivi, di cui tre ricoverati in ospedale perché sintomatici. Gli altri, asintomatici, vengono monitorati dalle squadre territoriali Gsat di Asl 3.

 

Il punto nelle RSA

Per quanto riguarda le Rsa, «la situazione non desta particolari preoccupazioni ma resta comunque attentamente monitorata– sottolinea Palummeri – tanto che, in tutta la Liguria, questa settimana non si sono verificati decessi da Covid nelle rsa. La campagna vaccinale nelle Rsa è praticamente completata, ad eccezione di specifiche situazioni in cui si erano verificati focolai a marzo e quindi la vaccinazione è stata rinviata di qualche settimana oppure di sporadici nuovi ingressi di ospiti non ancora vaccinati».

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