Lo sfogo del papà di Ryan

"Con che coraggio non riuscite ad ammettere al mondo intero, che siete due mostri"

“Sono rimasto scioccato dal modo in cui sostiene di essere innocente. Ma con che coraggio, essere spregevole, dichiari la tua innocenza"

"Con che coraggio non riuscite ad ammettere al mondo intero, che siete due mostri"
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Lo sfogo del papà di Ryan dopo la dichiarazione di innocenza del compagno della nonna

Sono rimasto scioccato dal racconto di quel b... e dal modo in cui sostiene di essere innocente. Ma con che coraggio, essere spregevole, dichiari la tua innocenza? Dopo dieci ore di interrogatorio hai dichiarato di aver inveito con calci, pugni e bastonate, su mio figlio e in diretta tv l’hai negato”.

A parlare è il papà del piccolo Ryan, che così commenta le dichiarazioni rilasciate a la “Vita in Diretta”, di RaiUno, da Gianni C., indagato in concorso con la compagna (la nonna del piccolo) con l’accusa di lesioni gravissime dolose per aver picchiato sul bimbo di 6 anni, trovato in fin di vita, il 19 dicembre scorso alle Gallardi di Ventimiglia.

Con che coraggio non riuscite ad ammettere al mondo intero, che siete due mostri

Con che coraggio continuate a fare scarica barile senza essere abbastanza maturi da prendervi le vostre colpe; con che coraggio non riuscite ad ammettere al mondo intero, che siete due mostri e con che coraggio ti proclami innocente - prosegue il padre -. Dopo aver fratturato 8 vertebre, rotto le costole, le quali hanno perforato un polmone, causando un’emorragia, fratturato la milza e causato una frattura scomposta al braccio con il quale Ryan si è opposto, ha reagito, si è difeso con tutte le sue forze, preferendo farsi spaccare le costole pur di non farsi toccare la testa. Mentre il tuo vero intento, era soltanto quello di far morire il bambino”.

"Perché non avete allertato subito i soccorsi"

E aggiunge il papà di Ryan: “Perché b..., quando ho chiesto se eravate sicuri che fosse una semplice caduta e che non avesse picchiato la testa, mi avete detto ‘No è caduto, si è graffiato, si è fatto male al polso”. Perché non avete allertato subito i soccorsi, visto che sapevi il vero motivo? Perché avete preferito aggravare la sua condizione, portandolo da me e non avete provato a salvarlo? Il tuo unico intento, era quello di farlo morire".

"Il trasporto era la vostra speranza, che morisse d’emorragia durante il tragitto"

"Il trasporto era la vostra speranza, che morisse d’emorragia durante il tragitto. Come mai l’altra maledetta fa la santa? Adesso la state facendo passare per vittima? Si presuppone che possa essere stata vittima di violenza? Quella è la prima pezzente, penso tanto che sia la fonte dell'inizio dell'aggressione di mio figlio! Quella fa più schifo di lui, perché quella pezzente ha il suo sangue, era la nonna, doveva essere il suo porto sicuro e invece…”.

E conclude: “Lui tornerà a sorridere, riavrà la sua mamma, il suo fratellino, il suo papà, i suoi cani e l’Italia intera che lo ama”.

Fabrizio Tenerelli

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