Concorso truffa per entrare in Rivieracqua: 9 riti abbreviati

Si è chiusa con la richiesta di 9 "abbreviati" la prima parte dell'udienza preliminare al processo sul presunto concorso truccato per entrare in Rivieracqua

Concorso truffa per entrare in Rivieracqua: 9 riti abbreviati
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Concorso truffa

Si è chiusa, stamani, davanti al gup Anna Bonsignorio di Imperia, con la richiesta di nove "abbreviati" la prima parte dell'udienza preliminare al processo su un presunto concorso truccato per entrare in 'Rivieracqua scpa', società a capitale interamente pubblico costituita allo scopo di gestire il Servizio Idrico della Provincia di Imperia.

Undici, in totale, gli imputati, due dei quali hanno scelto di procedere, secondo il rito ordinario. Nel corso dell'udienza, si è poi costituito parte civile, per Rivieracqua, l'avvocato Bruno Di Giovanni.

La messa alla prova

I nove imputati che hanno chiesto l'abbreviato hanno anche presentato, tramite i propri legali, domanda di "messa alla prova", che tuttavia il giudice ha rigettato, in quanto potrebbe essere concessa soltanto di fronte a una derubricazione del capo d'imputazione.

In pratica dovrebbe essere cancellata l'aggravante dello "scopo patrimoniale" dal reato di rivelazione di segreto d'ufficio. L'inchiesta si è aperta, nel marzo del 2017 ed è culminata, nell'agosto dello stesso anno, con l'arresto dell'allora direttore generale di Rivieracqua Gabriele Saldo e del presidente della commissione d'esame, Federico Fontana, accusati - dal procuratore aggiunto Grazie Pradella e dal sostituto Francesca Sussarellu - di rivelazione di segreto d'ufficio, per aver divulgato anticipatamente le domande delle prove d'esame e di truffa ai danni dell'ente pubblico. Gli investigatori accertarono che Fontana aveva fornito le domande d'esame a Saldo; che a sua volta le avrebbe trasmesse a un candidato, risultato poi vincitore di uno dei concorsi.

Il vincitore fu il dianese Fabio Cassella, già da un anno dipendente di Rivieracqua in scadenza di contratto, anch'egli imputato. Nei guai pure l'ex segretario generale della provincia Giorgio Negro; il candidato giunto terzo, Gianluca Filippi e il padre Marco.

Seguiranno il rito ordinario

l'ex direttore amministrativo (fino al 2016) dell'Asl 1, Claudio Balbi, 61 anni e il politico e avvocato savonese, l'ex presidente del consiglio regionale Dc Rosavio Bellasio, di 73 anni, che secondo l'accusa si sarebbero rivolti a Saldo per ottenere, in anticipo, le domande da far avere a un'altra candidata, Flavia Carli, pure lei imputata, perché in occasione dello scritto si sarebbe fatta suggerire le risposte via telefono, dal figlio Davide, a casa con l’ausilio di un auricolare.

Alla sbarra ci sono anche: l'allora dirigente a cultura e turismo della Provincia Francesca Mangiapan, 56 anni (dal 2016 consigliere comunale a Caravonica). L’udienza è stata aggiornata al 3 e al 17 aprile prossimi.

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