sfruttamento della prostituzione

Condannata per una casa squillo a Vallecrosia

I fatti risalgono al 2020 e la donna era accusata di aver sfruttato un transessuale brasiliano, che si prostituiva nel suo appartamento

Condannata per una casa squillo a Vallecrosia
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Il tribunale collegiale di Imperia ha condannato, stamani, a 2 anni e 6 mesi di reclusione (e 1.600 euro di multa): Gloria Ines Baron Maldonado, la venezuelana abitante in via Colonnello Aprosio, a Vallecrosia, accusata dei sfruttamento della prostituzione.

I fatti risalgono al 2020

e la donna era accusata di aver sfruttato un transessuale brasiliano, che si prostituiva nel suo appartamento. Nel corso dell’udienza è stata esclusa l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di più persone (il transessuale non sarebbe stato l’unico a utilizzare quell’appartamento per prostituirsi) che avrebbe comportato un raddoppiamento della pena.

Furono gli agenti del commissariato di Ventimiglia a scoprire la vicenda, in seguito a una segnalazione e dopo una perquisizione dell’alloggio, dove venne trovato il transessuale oggi irreperibile.

La venezuelana, difesa dall’avvocato Marco Sonzogni

è invece stata assolta dalle accuse di induzione alla prostituzione, per aver cercato di far prostituire la fidanzata del proprio figlio, appena diciottenne e molestie nei confronti della ragazza, a cui avrebbe inviato numerosi messaggi contenenti insulti. Il Collegio era composto da giudici: Carlo Indellicati (presidente) e Francesca Di Naro e Antonio Romano (a latere).

Fabrizio Tenerelli

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