Consiglio comunale di fuoco su maxi bollette. Insulti, urla e seduta sospesa
Scintille tra Cascino e Conio e "botte" di "incompetente". Dal pubblico arriva la replica: "Pagliacci"
Scintille, urla sia tra i banchi del Consiglio comunale che tra il pubblico (folto). A Taggia si discute delle maxi bollette di Rivieracqua nel consiglio convocato dall'opposizione Progettiamo il Futuro e Progetto Comune. Numerosi i taggesi che hanno partecipato all'assise, con tanto di striscione contro aumenti e tariffazione unica. Presenti al Consiglio anche i tecnici dell'Ato, tra cui la sub commissaria Cecilia Brescianini. Grandi assenti i rappresentanti dell'azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato.
Scintille in Consiglio comunale per le maxi bollette
Ad aprire la seduta lo scontro, a tratti sopra le righe, tra il sindaco di Taggia Mario Conio e il capogruppo dell'opposizione Gabriele Cascino. Il secondo afferma che la responsabilità politica degli aumenti è del sindaco, in qualità di membro dell'Ato e socio di Rivieracqua, prova la sorpresa ammessa dallo stesso primo cittadino di fronte agli importi. Il sindaco ha ribadito, dal canto suo, che tariffazione unica, aumenti e i conguagli che bersagliano i cittadini (con picchi di centinaia e centinaia di euro per i privati e fino a 13mila euro per le attività) sono obblighi di legge non opzionali. Gli animi si sono scaldati al punto da costringere il Presidente del Consiglio comunale Daniele Festa a sospendere la seduta. Insulti e epitei tra il consigliere e il sindaco.
Dal pubblico, insulti e urla. "Siete dei pagliacci, opposizione e maggioranza, vergognatevi".
La partecipazione del pubblico
«Un consiglio alla Taggiasca. Con il pubblico che interviene e si confronta». Ha detto scherzando il sindaco. Approfittando di una pausa tecnica nella travagliata sessione dei lavori del Consiglio, confronto diretto tra il primo cittadino e gli attivisti per l'acqua pubblica (presenti, ad esempio, Diego Costacurta del collettivo Pecora Nera e il candidato sindaco di Sanremo, cassato dal Tar ed escluso dalla corsa, Luca De Pasquale). Il concetto è chiaro, per le maxi bollette: «basta dire no».
«Gli aumenti non c'entrano nulla con i debiti di Rivieracqua»
«Rivieracqua, nella fornitura delle bollette- ha detto Conio alla ripresa della seduta- ha sbagliato le modalità, ma non le intenzioni. Anche noi sindaci non sapevamo quale fosse il contenuto della tariffa unica, fino a che non ci è stata illustrata dall'Ato il 2 novembre scorso. Ribadisco che gli aumenti e la tariffazione unica non hanno nulla a che fare con la situazione debitoria di Rivieracqua che sarà salvata solo con il piano concordatario. Purtroppo Rivieracqua è stata mal pensata.
La replica di Davide Caldani (Progettiamo il futuro: «Rivieracqua non è stata mal pensata. È stata mal gestita. E non è possibile che nessuno si sia mai rivalso su chi ha gestito Rivieracqua. Possibile che nel momento in cui è stata definita questa tariffazione, nessuno nella struttura commissariale, tra i sindaci, nell'azienda, abbia pensato di informarne i cittadini. Rivieracqua è nel mercato pubblico, la politica deve prevenire, non curare. Deve vigilare».
«Il cubo di Rubik» e la proposta di utilizzare il credito di Taggia
«Uno dei problemi è che anche se il socio privato di Rivieracqua portasse degli investimenti- ha aggiunto Giuseppe Federico (Progettiamo il Futuro), prima di annunciare le proposte della minoranza-, la sua quota sarebbe il 48%. Vuol dire che tutti gli altri che hanno trascinato Rivieracqua nella situazione in cui versa oggi giocando con il cubo di Rubik, resterà al suo posto».
La proposta di Federico: utilizzare il credito che Taggia vanta nei confronti di Rivieracqua, che ammonta a poco meno di due milioni e seicentomila euro per coprire l'impatto della tariffazione. «Li anticipiamo e li usiamo per fare quello per il quale lo avremmo usato comunque». L'idea è quella di integrare il fondo sociale da 30mila euro acceso dall'amministrazione con i fondi a credito di Rivieracqua con una variazione di bilancio.
«É una proposta che ha catturato l'interesse- ha ribattuto il Conio-. Metteteci nelle condizioni di preparare un costrutto con delle basi amministrative. Dateci gli elementi giuridici per verificare che questa è una proposta attuabile»