Coronavirus, ecco cosa cambia per gli accessi ai medici di famiglia e pediatri

Le modalità con cui accedere ai medici di famiglia e pediatri

Coronavirus, ecco cosa cambia per gli accessi ai medici di famiglia e pediatri
Pubblicato:

Le nuove disposizioni

A causa dell'emergenza derivante dalla diffusione del nuovo coronavirus, si ricorda che le visite ambulatoriali presso gli studi medici di medicina generale, devono essere effettuate solo su appuntamento per ridurre al massimo gli assembramenti nelle sale di attesa degli studi medici.

Le visite ambulatoriali sono solo su appuntamento, medici e pediatri disponibili telefonicamente dalle 8 alle 20

Medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS), si rendono disponibili telefonicamente dalle ore 8 alle ore 20 dal lunedì al venerdì e, possibilmente, in questa situazione di emergenza, anche nei giorni festivi e prefestivi, per non gravare ulteriormente sul servizio di continuità assistenziale (guardia medica).

Si ricorda che l'accesso agli studi dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta (PLS), non deve avvenire in caso di sintomatologia febbrile o “influenzale” o in caso di disturbi riconducibili a COVID-19.
I pazienti saranno contattati telefonicamente dal MMG o dal PLS che, tramite triage attivo, monitorerà le condizioni cliniche.

Ove possibile, per i pazienti non sospetti, dovrà essere consentito un accesso differenziato, preferibilmente in orari definiti, inoltre i pazienti, quando possibile, dovranno recarsi presso gli ambulatori da soli e non accompagnati.

Disponibilità del promemoria (prescrizione medica) della ricetta elettronica: modalità transitoria per la fase di emergenza

Per contenere il rischio di contagio e contribuire a ridurre l’affollamento degli ambulatori dei medici di famiglia, è prioritario ridurre gli spostamenti, evitare gli assembramenti e semplificare l’iter di accesso all’assistenza farmaceutica.

Nella fase emergenziale, il processo di erogazione dei farmaci, a seguito di prescrizione su ricetta dematerializzata, potrà avvenire con la seguente procedura: il medico prescrittore, come di consueto, genererà la ricetta dematerializzata per ciascun paziente con la possibilità di rilasciare all’assistito il promemoria cartaceo (prodotto ai sensi del DM 2 novembre 2011), con le seguenti modalità:

Invio del promemoria tramite posta elettronica ordinaria o posta elettronica certificata

Il medico prescrittore può rilasciare il promemoria dematerializzato tramite:

  1. allegato alla posta elettronica ordinaria, laddove l’assistito abbia indicato al medico la casella di posta elettronica ordinaria. In tal caso, il promemoria spedito dal medico prescrittore in forma di allegato deve essere privo dei dati inerenti il nome, cognome e indirizzo dell’assistito o deve essere protetto con tecniche di cifratura e accessibile tramite una password per l’apertura del file, consegnata separatamente all’interessato
  2. allegato alla posta elettronica certificata, laddove l’assistito abbia indicato al medico la casella di posta elettronica certificata (PEC).

Invio del numero di ricetta elettronica (nre) tramite sms

Il medico prescrittore può inviare tramite SMS all’assistito (che abbia indicato il proprio numero di cellulare) il solo numero di ricetta elettronica (NRE) da consegnare al farmacista di fiducia.

Piani terapeutici

In accordo alle misure transitorie fornite da AIFA, in tema di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, è stata definita la proroga dei piani terapeutici dei medicinali sottoposti a monitoraggio AIFA (web-based) e cartacei (a esclusione di quei Piani in cui è previsto il monitoraggio per motivi clinici).

I Piani terapeutici (PT) in scadenza sono tutti (anche per le Malattie rare) prorogati automaticamente fino al 30 giugno 2020. Si ricorda che il rinnovo automatico, dettato da una situazione contingente di emergenza, non esime il medico prescrittore (anche il medico di medicina generale) da una verifica rispetto alla presenza di eventuali reazioni avverse o modifiche cliniche che necessitano di un contatto con lo specialista non differibile. Inoltre, nel caso in cui il paziente presenti un peggioramento della patologia di base o un’intolleranza al trattamento, l’estensione di validità non potrà essere automatica.

Questo vale a maggior ragione per la continuazione delle terapie in alcune aree, e in particolare, per la proroga dei Piani terapeutici per gli anticoagulanti orali (DOAC) dove la prosecuzione non esime il curante dall’esecuzione degli accertamenti connessi al monitoraggio.

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie