LE CONTESTAZIONI

Corruzione e peculato: poliziotti di Sanremo nei guai, chiesti 9 rinvii a giudizio

L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 24 marzo, davanti al gup Massimiliano Botti, 9 le richieste di rinvio a giudizio

Corruzione e peculato: poliziotti di Sanremo nei guai, chiesti 9 rinvii a giudizio
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L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 24 marzo, davanti al gup Massimiliano Botti

Nove richieste di rinvio a giudizio sono state depositate dal pm Luca Scorza Azzarà, di Imperia, nell’inchiesta per corruzione, spaccio, peculato e altri reati, che ha visto finire nei guai alcuni poliziotti del commissariato di Sanremo. In particolare, l’assistente Christian Borea, 46 anni, al quale vengono contestati diversi capi di imputazione, per reati commessi tra il 19 gennaio e il 16 giugno del 2021.

A partire da corruzione e spaccio

In particolare avrebbe omesso di interrompere l’attività di spaccio di un marocchino di 38 anni, residente a Sanremo (Jalil Oujjet, anch’egli indagato), che gli forniva la cocaina sia a pagamento che in omaggio, in cambio di ripetuti consigli e informazioni riservate per evitare eventuali controlli delle forze dell’ordine. In un caso lo avrebbe avvisato della presenza di una telecamera di sorveglianza occultata sul pianerottolo della sua abitazione e gli avrebbe segnalato l’incremento dei controlli di polizia per la presenza in città di personale del reparto prevenzione crimine Liguria giunto da Genova.

E come se non bastasse, si sarebbe offerto di custodire per suo conto la sostanza stupefacente, invitandolo a limitare la propria attività di spaccio.

C’è poi la truffa

Approfittando del proprio ruolo di componente della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato, si sarebbe allontanato dall’ufficio in orario di sevizio per ragioni non meglio precisate di ufficio, ma in realtà sarebbe andato a fare la spesa o altri acquisti. In un caso sarebbe tornato a casa a ritirare qualcosa, in un altro avrebbe portato la propria auto dal meccanico. Ma non solo. Avrebbe accompagnato il figlio a fare sport, sarebbe andato a procacciarsi della droga e avrebbe provato un’auto di cui stava trattando l’acquisto. Gli viene poi contestato il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio. In due casi, a beneficio di altrettante persone, avrebbe rivelato notizie di ufficio, che dovevano restare segrete. In particolare, risultanze di attività tecniche in corso, particolari di operazioni di polizia programmate o compiute, modalità di svolgimento di attività di polizia, indicando anche i nominativi dei soggetti indagati.

C’è, quindi, il peculato per avere accompagnato il figlio a fare sport con l’auto di servizio e non solo

Stesso reato contestato in concorso con il collega di pattuglia Fabio Di Flumeri, 52 anni, nato a Cuneo, vice ispettore in servizio al commissariato di Sanremo. In particolare a Borea (in concorso con Di Flumeri) viene contestato di avere accompagnato il figlio con l’auto di servizio al campetto di calcio di Bussana. In un altro caso, quand’erano assieme di pattuglia, Borea avrebbe accompagnato il collega ad Arma di Taggia, perché prelevasse da casa il proprio scooter per portarlo dal meccanico a sostituire i pneumatici. Quindi, insieme, si recavano a fare la spesa.

Borea avrebbe pure accompagnato Di Flumeria  effettuare un prelievo bancomat e a eseguire un pagamento, facendo infine rientro in ufficio. E sempre con l’accusa di peculato: “mentre si trovavano insieme e stavano facendo rientro da Genova - si legge negli atti - ove si erano recati per ragioni di servizio, uscivano dall’autostrada a Savona per recarsi a Quiliano loc. Massapé ove Borea doveva recuperare alcuni accessori di un veicolo che aveva acquistato da un privato”.  Ma non finisce qui.

A Borea viene anche contestato l’accesso abusivo a sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza

per aver interpellato la banca dati per conoscere la data di immatricolazione di un veicolo, che gli sarebbe stato intestato il giorno successivo. Inoltre, avrebbe effettuato ventotto interrogazioni della banca dati, su richiesta della madre, per verificare l’esistenza di precedenti o pendenze riguardanti una persona. Non ultimo, c’è l’omessa denuncia di un reato di prostituzione minorile di cui aveva avuto notizia.

Nei guai c’è anche Andrea Sartore, 61 anni, sovrintendente capo in servizio presso la polizia municipale di Sanremo, indagato di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio perché “violando i doveri inerenti alle sue funzioni, rivelava a Di Flumeri Fabio notizie di ufficio che dovevano rimanere segrete: in particolare, lo avvertiva che personale della Squadra Mobile di Imperia aveva chiesto immagini del sistema cittadino di rilevazione targhe “Falco” in relazione ad un’autovettura “civile” del Commissariato PS di Sanremo (ove Di Flumeri presta servizio)”.

I nove indagati

  • Christian Borea, 46 anni, assistente della polizia di stato in servizio al commissariato di Sanremo
  • Jalil Oujjet, 38 anni, marocchino, residente a Sanremo
  • Omran Moulod Merssal Asara, 33 anni, nato in Libia, irreperibile
  • Saimir Biti, 35 anni, albanese, abitante a Sanremo
  • Daniele Pannuti 35 anni di Sanremo
  • Fabio Di Flumeri, 52 anni, nato a Cuneo, vice ispettore della polizia di stato, in servizio al commissariato di Sanremo
  • Alessio Olivieri 43 anni, nato a Genova, assistente della polizia di stato, in servizio presso il commissariato di Sanremo 
  • Karima Belhoue 69 anni, marocchino domiciliato a Sanremo
  • Andrea Sartore, 61 anni, di Sanremo

L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 24 marzo, davanti al gup Massimiliano Botti. Il collegio difensivo è composto dai seguenti avvocati: Luca Ritzu, Luigi Patrone, Alessandro Sindoni, Alessandro Moroni, Bruno Di Giovanni, Alessandro Mager e Loris Pizzolla.

Fabrizio Tenerelli

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