Croupier esiliati in portineria, guariscono all'improvviso e chiedono di tornare ai tavoli da gioco

il Cda della casa da gioco presieduto da Massimo Calvi non ha ceduto e così prima ha messo in aspettativa forzat i quattro croupier e poi ha deciso per un loro trasferimento ad altre mansioni

Croupier esiliati in portineria, guariscono all'improvviso e chiedono di tornare ai tavoli da gioco
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Croupier si fanno dichiarare "inidonei ai giochi americani". Dopo il pugno duro del Casinò tornano magicamente "idonei"

Alcuni erano stati spostati in portineria

All'inizio del 2017 quattro croupier assegnati ai tavoli dei giochi americani avevano portato in direzione certificati medici, addirittura con diagnosi di un neuropsichiatra, nei quali si dichiarava che erano inidonei a tale tipo di mansione, sia per il forte stress causato dal rapporto con una clientela esuberante sia per alcuni danni fisici.  I certificati di "inidoneità parziale" li avrebbe comunque tutelati dal poter lavorare ai tavoli della roulette francese molto più "prestigiosa".

Ebbene, come scrive oggi il Secolo, il Cda della casa da gioco presieduto da Massimo Calvi non ha ceduto e così prima ha messo in aspettativa forzata, non retribuita dopo i primi 40 giorni, i quattro croupier e poi ha deciso per un loro trasferimento ad altre mansioni come ad esempio il servizio di portineria. Ovviamente in questo caso i dipendenti della casa da gioco si sono visti diminuire di molto, tenuto conto anche delle mancate mance, il loro stipendio.

Così quasi magicamente i quattro ormai ex croupier hanno riportato un certificato nel quale veniva dichiarata la loro nuova idoneità al lavoro e sono tornati ai tavoli da gioco, sia americani che roulette.

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