DA ARMA DI TAGGIA A BIELLA, IL FLASH MOB PER L'ALLATTAMENTO AL SENO

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Domani, martedì 31 gennaio, a Biella (ore 11.30) è in progrmma un flash mob davanti alle Poste di Biella per sensibilizzare sull'allattamento al seno nei luoghi pubblici dopo le polemiche legate alla giovane donna (Francesca Castelli) alla quale il diretore del locale ufficio postale, la settimana scorsa, ha impedito di allattare il figlio in pubblico. Da tutta Italia è arrivata la solidarietà nei confronti della mamma biellese. In particolare dalla provincia di Imperia, da Arma di Taggia, dove un fatto analogo successe nell'aprile dello scoso anno. A denunciarlo fu un'altra giovane mamma, Raffaella Sottile, che lancia ora la campagna "Ovunque lo desideri".

"Ricordiamo anche le recenti vicende di Chiara Cretella, assegnista di ricerca presso l'Università di Bologna che è stata allontanata da una sala del Comune e Raffaella Sottile accusata di aver sempre le tette di fuori invitata ad andarsene dai titolari di uno stabilimento balneare di Arma di Taggia - si legge in una nota che invita a partecipare al flash mob di Biella -  Vicende che hanno portato alla nascita di una petizione online che ha raggiunto già 31.600 sottoscrizioni per richiedere l’intervento del governo con una normativa specifica a tutela dell’allattamento in pubblico ma le storie di Raffaella, Chiara e Francesca, tuttavia, sono solo le ultime di una lunga serie. I numeri delle madri che vivono situazioni analoghe durante la loro esperienza di allattamento sono importanti ed in forte aumento".

"Le mamme offese, discriminate, cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici in Italia perché intente ad allattare il proprio bambino sono in aumento costante e la storia di Francesca Castelli, mamma di Biella, si aggiunge alle molte già denunciate - prosegue il "manifesto della Campagna Ovunque lo desideri -  Francesca racconta che il Direttore delle Poste le ha ribadito più volte il divieto di allattare al seno in luoghi pubblici, che è possibile nutrire i neonati solo utilizzando il biberon".

 Ed è così che questo “no” all’allattamento materno ha creato solidarietà e fatto attivare le mamme di tutta Italia in difesa di un diritto che di osceno non conserva nulla e di una risposta unitaria da parte delle istituzioni. In un paese a crescita demografica zero, aumentare le discriminazioni significa condannarsi alla sterilità, prima di tutto culturale.

  La campagna Ovunque lo desideri ha l’obiettivo di proteggere il diritto di ogni bambino di essere allattato ovunque si renda necessario, d’altronde, un diritto senza tutela è come se non esistesse. Le madri devono essere protette da molestie e discriminazioni ogni qualvolta scelgano di allattare in pubblico.  Allattare è un diritto, non è una forma di esibizionismo, non può essere considerato osceno.  Le mamme sono, quindi, in attesa di un intervento immediato da parte del governo, soprattutto dopo la presa di posizione della ministra Marianna Madia che con il suo tweet ha lanciato un segnale di solidarietà e impegno in relazione al problema. 

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