Da oggi stop alle mascherine all'aperto
Sarà necessario avere sempre con sé i dispositivi di protezione per indossarli al chiuso o in caso di assembramenti
Ciao ciao mascherina. Da oggi, venerdì 11 febbraio 2022, decade l'obbligo di indossare i Dpi all'aperto, indipendentemente dal colore della zona. E si torna a ballare in discoteca. Ma, attenzione, parliamo di un addio parziale, perché la mascherina va comunque portata con sé e indossata in situazioni di assembramento, mentre va ancora indossata al chiuso.
Mascherine al chiuso, via quando?
Già, quando potremo eliminarle anche al chiuso? L'ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ne prolunga l'utilizzo sino al 31 marzo. Subito c'è stato chi ha pensato al "via libera" dall'1 aprile, ma dal Governo hanno precisato: verrà fatta un'ulteriore valutazione. Se la curva dei contagi scenderà ancora allora forse potremo dire addio definitivamente alla mascherina. Ma anche qui è probabile che ci sarà una gradualità, eliminandola in alcuni contesti meno affollati prima di arrivare allo stop totale.
Sarà necessario avere sempre con sé i dispositivi di protezione per indossarli al chiuso o in caso di assembramenti
Il dispositivo di protezione individuale sarà ancora indossato per entrare in luoghi chiusi come uffici e negozi e per salire sui mezzi pubblici, nonché all'interno delle scuole. Bisognerà essere in grado di indossarlo prontamente anche all'aperto, nel caso in cui ci si imbatta in assembramenti o ci si trovi in luoghi particolarmente affollati.
E il Green pass?
Ma l'attenzione di tutti è concentrata anche su un altro "simbolo" delle restrizioni, il Green pass. Quando potremo eliminare pure quello? Anche su questo aspetto ci sono varie scuole di pensiero. C'è chi - come anche l'infettivologo Matteo Bassetti - vorrebbe vederlo eliminato con la fine dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo, e chi propende per giugno, quando finirà l'obbligo vaccinale per alcune categorie.
Il calendario verso giugno: cosa cambia dal 15 febbraio
Intanto però ci sono alcune certezze, a partire già dalla prossima settimana.
Dal 15 febbraio catta l'obbligo di Super Green pass sul lavoro per gli over 50. Tutti - senza alcuna distinzione - dovranno avere il certificato rafforzato (guarigione o vaccino) per accedere al luogo di lavoro. L'obbligo vaccinale è invece scattato (anche per i disoccupati, dunque) dall'1 febbraio.
L'Europa per i viaggi interni lo ha prolungato fino al giugno 2023, ma ogni Governo al suo interno può decidere autonomamente. Anche qui è probabile un addio per gradi, magari eliminando l'obbligo per accedere ad alcuni servizi, come ad esempio le poste e le banche, per poi passare all'eliminazione totale magari in estate, quando - complice anche la bella stagione, che abbiamo imparato essere "nemica" del virus - si spera che la situazione torni alla normalità. E dunque il momento opportuno per l'eliminazione potrebbe essere giugno.
La sanzione è di 100 euro una tantum, che si aggiunge a quelle che scattano nel caso si venga trovati senza certificazione sul posto di lavoro (da 600 a 1.500 euro per il lavoratore che si presenti al lavoro senza Green pass e da 400 a 1.000 euro per l'azienda che non controlli adeguatamente).
Dal 31 marzo
Decade lo stato di emergenza. A quel punto il Governo potrà decidere, in base alla situazione in cui ci troveremo, se prorogare i singoli provvedimenti, dalle mascherine allo smart working. L'orientamento al momento pare quello di non prolungare lo stato di emergenza.
Dal 15 giugno
Termina l'obbligo vaccinale per i sanitari e dipendenti delle Rsa, personale scolastico e forze dell'ordine e over 50.