Dazi doganali: chiesto dissequestro yacht ucraino ormeggiato a Imperia
E’ stata discussa al tribunale del Riesame di Imperia, la richiesta di dissequestro del Motor yacht “New Vogue", ormeggiato a Imperia
Oggi si è svolta l'udienza e il giudice si è riservato di decidere
E’ stata discussa, stamani, davanti al tribunale del Riesame di Imperia, la richiesta di dissequestro del Motor yacht “New Vogue” (battente bandiera delle Isole Vergini, ma appartenente a una società ucraina), ormeggiato al porto di Imperia e fermato, a inizio aprile, per il mancato pagamento di Iva per complessivi 700mila euro circa.
Nel corso dell’udienza, gli avvocati Mauro Anetrini del Foro di Torino e Alessandro Astengo, del Foro di Genova, hanno cercato di dimostrare come le contestazioni, in realtà, siano il frutto di un’errata interpretazione della legge, essendo stata applicata la legge sui dazi doganali in una fattispecie in cui si parla di tributo interno.
In parole molto semplici, secondo l’accusa
le imbarcazioni che restano in porto per più di 18 mesi, senza mai uscire, si considerano come importate e pertanto su quest’ultime va versata l’Iva. “Si tratta di una questione molto tecnica - afferma Anetrini -. L’orientamento della Corte di Giustizia dell’unione Europea afferma che l’Iva è un tributo interno e non un’imposta doganale. Quindi, rende inapplicabile la norma utilizzata dalla Procura per disporre il sequestro.
Curiosità
il comandante dell’imbarcazione, unico indagato a livello penale, è di nazionalità ucraina e al momento si trova nel proprio Paese per combattere contro i russi. Alla società, invece (i cui titolari sono anche loro ucraini) vengono contestate soltanto responsabilità amministrative. il giudice si è riservato per la decisione. Il mezzo era stato sequestrato dall'Agenzia delle Dogane con la Capitaneria di Porto.